Una legge che fatica ancora a decollare.
Nella sala Bracco al Circolo della Stampa di Milano è stata presentata un’indagine (condotta da DOXA per conto del Centro Studi Multipharma) intitolata LA GESTIONE DEL DOLORE, FENOMENOLOGIA DI UTILIZZO DEI FARMACI CONTRO IL DOLORE, DIFFUSIONE E PERCEZIONE DEGLI ANALGESICI OPPIOIDI.
Vi riporto alcune dichiarazioni: “Emergono segnali di apertura verso i farmaci oppioidi, il cui impiego però è penalizzato da disinformazione e paure infondate. Le terapie con antinfiammatori , nonostante gli effetti collaterali, restano ancora le più diffuse. Nei confronti dei farmaci oppioidi cresce la fiducia degli addetti ai lavori e l’interesse dei pazienti eppure ogni dieci analgesici prescritti uno solo è oppioide.
Gli oppioidi compaiono solo nell’11% delle ricette firmate dal medico di famiglia: all’origine vi sono probabili deficit conoscitivi e una scarsa confidenza con queste opzioni terapeutiche, come dimostra il fato che il 22% dei generalisti intervistati ammetta di non conoscere o non ricordare alcun marchio di farmaco oppiaceo presente sul mercato. Pesano però anche le resistenze dei pazienti: il timore che gli analgesici oppioidi possano indurre dipendenza spaventa il 65% dei malati. L’uso protratto di antinfiammatori può causare non solo danni gastrici ma anche problemi cardiovascolari. E’ fondamentale che gli oppioidi vengano considerati un valido strumento per la terapia del dolore cronico moderato-severo.
I pazienti a volte pensano possano dare dipendenza- In realtà le evidenze scientifiche dimostrano che nei soggetti trattati con oppiacei a scopo analgesico non sembrano attivarsi le medesime aree cerebrali coinvolte nei meccanismi della dipendenza. Gli antinfiammatori continuano a costare molto al sistema sanitario e restano in assoluto i farmaci da banco più acquistati nonostante gli importanti eventi avversi.
Il mercato degli oppioidi, pur supportato dalla legge 38, quest’anno cresce molto meno e sembra in affanno. Le abitudini consolidate stentano a modificarsi, nonostante il nuovo quadro normativo, e si finisce per privilegiare altre tipologie di analgesici con cui si ha maggior familiarità, anche quando il loro impiego non sarebbe del tutto appropriato.
Conclude Marta Gentili (presidentessa Associazione Vivere Senza Dolore Onlus: “I risultati di questa indagine mostrano come ci sia assoluta necessità di fare chiarezza tra medici, pazienti e farmacisti sul tema dolore. E’ necessario che tutte le figure coinvolte nel processo educativo sul tema dolore si comportino responsabilmente analizzando in maniera corretta lo stato dei fatti e impegnandosi in maniera propositiva affinché la Legge 38 sia applicata con scrupolo e serietà”.
Vi ricordo che la Legge 38/10 è stata varata per sconfiggere il dolore inutile. Dolore che dopo il 15 marzo 2010 giorno in cui la legge è nata) può svanire anche grazie allo sdoganamento degli oppioidi.
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Nella foto una radiosa Marta Gentili