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Nuove tecnologie entrano in sala operatoria.


Combattere i tumori con il calorePresso lo Spazio Theca in piazza Castello 5 a Milano si è svolta la conferenza stampa FACCIAMO LUCE SULLA TERMOABLAZIONE OVVERO QUANDO IL CALORE PUO' COMBATTERE I TUMORI. Nata negli anni novanta la termoablazione, che tratta alcuni tipi di tumori, ha visto una progressiva evoluzione sino al recente arrivo delle microonde. Le tecniche di termoablazione (ablazione vuol dire asportazione) sono basate sullo sviluppo di calore all'interno di una lesione raggiungendo una temperatura superiore a cinquanta gradi che causa la denaturazione delle proteine intracellulari e la dissoluzione dei lipidi di membrana provocando la morte cellulare. Queste procedure possono essere effettuate nei confronti di tumori (primari e secondari) delle ossa e dei tessuti di fegato, rene e polmone. E' importante trattare non solo la lesione tumorale ma anche i margini di tessuto "sano".

Il professor Giampaolo Carrafiello ha spiegato il sistema di termoablazione basato sulle microonde realizzato da Medtronic: "Le microonde sono onde elettromagnetiche prodotte da un generatore che attraverso un cavo raggiungono l'antenna inserita nel tumore e qui determinano un'oscillazione delle molecole d'acqua con conseguente produzione di calore. Negli ultimi anni l'innovazione tecnologica di Medtronic ha messo a disposizione della comunità medico-scientifica dispositivi in grado di aumentare le dimensioni delle aree di ablazione tumorale che, grazie alla definizione di contorni perfettamente sferici,sono diventate sempre più definibili e prevedibili. I nostri pazienti vengono trattati in sedazione moderata. La degenza è generalmente di uno o due giorni. Eliminando l'anestesia generale si possono trattare tutti i pazienti altrimenti non eleggibili ad altre terapie per la presenza di comorbilità (ovvero la presenza contemporanea di altre malattie Ndr)".

Ha proseguito il professor Sandro Barni: "I benefici della termoablazione per il paziente oncologico riguardano prevalentemente il fatto che è una metodica meno cruente della chirurgia tradizionale, più rapida, meno dolorosa e ripetibile in caso di recidive. Riduce le giornate di degenza e il periodo di malattia!". I relatori hanno poi illustrato anche tutte le altre applicazioni del microonde in campo oncologico ma io ritengo siano argomentazioni troppo specifiche, riservate agli addetti ai lavori. Va comunque evidenziato che le linee guida delle società scientifiche internazionali hanno stabilito che il trattamento di termoablazione con radio frequenza o microonde è equivalente alla chirurgia tradizionale. Per il tumore renale sotto i tre centimetri il successo clinico della termoablazione è intorno al 98%. Purtroppo non vi è ancora un'informazione appropriata e diffusa della procedura, non è garantito un accesso equo alla terapia in tutte le regioni e non vi sono percorsi specifici!

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