Venti anni del premio Leonardo Azzarita

Un grande successo e tante belle storie e emozioni condivise con il pubblico, oltre che commozione per racconti di esperienza vissute. Vincitori di questa edizione: Leonardo Sgura, Sergio Spaccavento, Carlo Salvemini e Molly Salvemini.


Venti anni del premio Leonardo Azzarita. Un premio nato e ideato dall’omonimo Centro studi con l’intento di far conoscere la figura di questo giornalista molfettese, che tanto si è battuto per la libertà di stampa, oltre ad essere uno dei padri fondatori del Albi dei giornalisti, diventato poi Ordine dei giornalisti.

Anche Azzarita come tanti altri personaggi molfettesi è poco conosciuto e proprio per questo e per tutto quello che ha fatto si è pensato di farlo conoscere anche alle nuove generazioni attraverso incontri con le scuole superiori. Dopo questo grande lavoro organizzativo e di preparazione, si è giunti alla serata finale, frutto di un anno di grande lavoro da parte di tutto il direttivo del centro.

La cerimonia di premiazione del ventennale si è tenuta sabato 11 nell’aula magna del Seminario Regionale Pio XI di Molfetta, alla presenza autorità civili e militari, oltre che di tanti premiati degli anni precedenti. È fondamentale infatti la partecipazione di già premiati perché si crea nel tempo un rapporto di amicizia e stima che si consolida e la serata finale è l’ occasione per incontrarsi nuovamente. Questa edizione è stata incentrata anche verso l’ apertura al mondo giovanile con il coinvolgimento dei più giovani nel direttivo e sul palco nella lettura delle motivazioni che hanno decretato i premiati del concorso scuole.

Tanti anche i giovani presenti, che hanno avuto modo di conoscere la figura di Leonardo Azzarita, attraverso un concorso dedicato alle scuole superiori avente come tema proprio la libertà di stampa e la pluralità delle fonti, temi più che mai oggi attuali in questo periodo in cui ci sono tante guerre in corso.

Un premio che nato in sordina, come ha detto il presidente Giuseppe Pansini, ma che è cresciuto nel corso di questi anni, facendo conoscere tanti illustri personaggi sia dal punto di vista professionale sia umano. Con il tempo il direttivo ha pensato di non guardare solo al mondo del giornalismo, ma vista la personalità poliedrica di Azzarita, di coinvolgere anche altre figure professionali che hanno dato lustro al territorio.

Infatti oggi non è più solo un premio dedicato ai giornalisti, ma vuole essere anche l’occasione di conoscere altre figure molfettesi e non che si sono contraddistinte nei campi e nei settori più disparati. Non è stato facile individuare i personaggi da premiare, selezionati durante le riunioni del direttivo dopo le candidature arrivate.

I vincitori di questa edizione sono state: per la sezione giornalismo, Leonardo Sgura; per la sezione comunicazioni, Sergio Spaccavento; per la sezione istituzioni, Carlo Salvemini; per la sezione spettacolo, Molly Salvemini.

Il premio Azzarita è l’occasione per conoscere aspetti inediti, il dietro le quinte di tante professioni, ascoltare aneddoti, curiosità e condividere emozioni, arricchendosi. Il bello è anche che si creano sinergie sul territorio fondamentali per organizzare un evento di tale portata: dagli artisti agli imprenditori, dagli enti istituzionali al mondo scuola.

E ora qualche pillola della serata. Di ogni premiato è stata data lettura del loro curriculum, proprio per farli conoscere ed apprezzare dal numeroso pubblico intervenuto. Dal racconto di Leonardo Sgura, attualmente corrispondente dal Cairo della Rai, è emerso forte come la parola “fratellanza” in quella terra assuma un fortissimo significato, è intesa proprio come aiuto del prossimo.

O anche di come la parola “grazie” sia ancora importante. Ma ha ben spiegato altra cosa è la “fratellanza musulmana”, quella estremista, quella legata all’Isis. A tratti Sgura si è anche commosso perché quando vivi certe emozioni sulla tua pelle ti rimane un ricordo indelebile. Un ruolo importante, sempre a contatto con la gente, quello del primo cittadino.

Altrettanto forte e chiaro è giunto il messaggio del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, lui è leccese doc, ma il suo cognome parla chiaramente molfettese, infatti, il bisnonno aveva origini molfettesi. Salvemini ha puntato il focus del suo intervento sull’importanza di essere comunità, sottolineando che le città non le cambiano i sindaci, o le giunte, ma i sindaci con i cittadini, non bisogna vivere per l’ossessione turistica, ma per il sindaco di Lecce: “bisogna far star bene che vive nella propria città 365 giorni all’anno”.

Responsabilità, massima attenzione alla sua gente i capi saldi del pensiero di Salvemini, molto amato nel suo Salento. Anche per fare ridere e ironizzare ci vuole una grande preparazione e serietà, qualità alla base della professione di un molfettese, molto più conosciuto al nord e all’ estero, visto il curriculum.

Spiritoso, ironico, allegro e fuori dagli schemi l’intervento di Sergio Spaccavento, il direttore creativo esecutivo di Conversion Agency, ma da un creativo non poteva essere diversamente, anche se con ironia ha puntato l’attenzione sul coraggio. Coraggio di lasciare la propria città, pur mantenendo forte il legame con le proprie radici, di credere nei propri sogni. Coraggio di comunicare messaggi importanti anche con ironia.

Quasi come un passaggio di testimone, così come è avvenuto per la decisione di inserire il concorso scuola, la scelta di premiare una giovanissima di cui sentiremo sicuramente parlare, visto gli innumerevoli riconosciuti e premi conseguiti.

La più giovane premiata di questi 20 anni è stata la diciottenne violinista, Molly Salvemini, ma già con un curriculum d’eccellenza. Lei sue parole sono state di ringraziamento, ma lei le emozioni le ha fatte vivere ai presenti attraverso il suo violino, accompagnate da un video con le vedute aeree della nostra città, realizzato da Franco Pansini sulle note del pianoforte suonato dal maestro Pietro Laera. Immagini e suoni che hanno permesso ai presenti di vedere Molfetta da un punto di vista diverso, più aureo, più romantico.

Spesso infatti non apprezziamo abbastanza la nostra città e conoscere certe personalità sicuramente ce la fa amare di più, messaggio che vorremmo fosse trasmesso alle nuove generazioni. Molly si è anche esibita in un brano rock dimostrando che la musica è trasversale e unisce tutte le generazioni.

Oltre i quattro premiati c’è stato tempo anche per una piacevole sorpresa. Per il ventennale, un premio speciale è stato dato a Gianni Massari, leggenda dell’Hockey su pista, che ha ricordato il suo forte e ancor attivo impegno nello sport. Ricordi, storie, aneddoti per un uomo che ha fatto tante volte il giro del mondo ed è stato quasi ovunque per i ruoli dirigenziali sportivi che ha rivestito.

Questa edizione sarà ricordata anche per Il grande impegno, passione, che hanno messo gli alunni delle scuole superiori nell’ elaborare i loro lavori, per il concorso indetto dal Centro studi Azzarita, in occasione proprio del ventennale. In qualità di presidente di giuria il noto giornalista pugliese di “Chi l’ha visto?”, Gianvito Cafaro che con competenza e professionalità ha esaminato le prove degli studenti .

Questi i vincitori:
primo e secondo posto per il Liceo Classico “Leonardo da Vinci”, Simonpietro La Groia e Licia Minunno, terza classificata Maria Palombella del Liceo Fornari.

Menzione speciale per Alessia de Vanna dell’Istituto don Tonino Bello, Michelangelo Bologna del Liceo Osa Rita Levi Montalcini e Marco Tridente del Liceo Fornari.

È stato veramente un bel momento perché è stato come sentire Azzarita ancora più vicino e contemporaneo con i suoi insegnamenti. Tante le emozioni, i sogni realizzati con impegno e sacrificio, i messaggi positivi trasmessi, l’ attaccamento alle radici e ai valori. C’è stato anche un momento simpatico, ma che ha fatto riflettere sui cambiamenti climatici, con il tenente colonnello, noto meteorologo di Rai Tre, Raffaele Laricchia, già vincitore del premio nelle passate edizioni e amico fedelissimo del premio.

Ai premiati sono state consegnate splendore opere d’ arte, una targa ricordo e prodotti enogastronomici legati al territorio, per ribadire il legame con la terra di origine.

A conclusione non potevano mancare gli abbracci e le foto ricordo. I componenti del Centro studi Azzarita dopo essersi goduti la bella serata, frutto di impegni e sacrifici, già pensano alla prossima edizione per individuare nuove personalità e professionisti dal profilo interessante e di talento. Il direttivo dà appuntamento al XXI Premio Azzarita.

Crediti fotografici a cura di Antonella la Grasta

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