Uno scompartimento adibito al pronto soccorso viaggiante sui treni a lunga percorrenza, l’idea di Raimo Spartaco ex Presidente del tribunale per i diritti del malato.
L’idea quella vincente tutta nostrana, creare occupazione ed offrire un servizio sanitario che ad oggi manca su ogni treno italiano. Uno scompartimento adibito al pronto soccorso una sorta di 118 viaggiante per i treni a lunga percorrenza con tanto di personale qualificato al posto della semplice cassetta di pronto soccorso tutt’ora presente sulle carrozze. La nostra redazione in esclusiva, ha incontrato l’ex Presidente del tribunale per i diritti del malato Raimo Spartaco (nella foto), ponendogli delle domande in merito al suo progetto.
Sig. Spartaco come è nata l’idea di questo progetto?
Non più tardi di pochi anni fa. ho assistito ad un giovane che ebbe un malore in treno e sino a che arrivammo in stazione e deceduto ecco perchè mi venne questa idea, se avessimo avuto un soccorso immediato forse si poteva salvare.
Lei parla di 220mila posti nuovi di lavoro nel settore della sanità, come è saltato fuori questo dato?
Tenendo conto che i treni viaggiano 24 ore su 24 ci vorrebbero per ogni turno 2 persone qualificate un medico e un paramedico per tre turni sono 6 persone per 35 mila treni.
Vede questo servizio come un bel rilancio a livello internazionale della nostra nazione?
Certamente, gli aerei e le navi hanno già questo servizio, i treni al momento non ancora, se l’Italia si fa carico di portarlo avanti, sarebbe la 1 nazione in Europa.
A chi gioverebbe un tale servizio?
Ai più di 40 milioni di persone che in un anno utilizzano le linee ferroviarie.
Come sarebbe possibile effettuarlo?
Visto che ci tassano e alla fine noi cittadini ci adeguiamo credo che sarebbe la prima volta che un cittadino sarebbe contento in un aumento di un euro a biglietto sapendo di essere tutelato sulla sicurezza si autotasserebbe sapendo di tutelare la sua salute e quella di tutti i viaggiatori donne anziani bambini tutti.
Per ulteriori informazioni in merito rivolgersi alla nostra redazione