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Da sempre icona della velocità sul grande schermo, l’attore americano è scomparso proprio quando al volante c’era qualcun altro.


L' ultima sfrecciata di PaulE’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della morte di Paul Walker, celebre per la saga automobilistica “Fast & Furios”. Paradossalmente, dopo tante sfrecciate adrenaliniche nel corso delle pellicole (senza nessun danno), il destino si è presentato puntuale nel momento in cui ha deciso di non essere lui alla guida della sua auto, e per di più durante la partecipazione ad un evento di beneficienza.

Nipote di William Walker, un sopravvissuto di Pearl Harbor, Paul, prima di diventare attore avrebbe voluto diventare un biologo marino, essendo appassionato della figura di Jacques Cousteau. Tra le sue altre passioni, il surf e il Brasilian Jiu Jitsu (di cui era cintura viola), oltre ad un notevole impegno umanitario.

Infatti nel 2010 si era recato in Cile e ad Haiti, per aiutare le persone colpite dal terremoto, con la sua associazione benefica “Reach Out Woldwide”. La partecipazione ad un evento di fundraising da destinare alle vittime del tifone Hayan nelle Filippine, è stata fatale: la Porche Carrera GT che guidava il suo amico (lui stavolta era presente solo come passeggero), si è schiantata contro un palo della luce e un albero, prendendo fuoco.

Inutili sono stati i soccorsi, perché i due sono morti sul colpo. Due delle sue prime pellicole, lo hanno visto a fianco delle due star della serie adolescenziale “Dawson’s Creek”:  Joshua Jackson (The Skulls – I teschi) e  James Van Der Beek (Varsity Blues). Ha affiancato Penelope Cruz nella pellicola di Chazz Palminteri, “Un amore sotto l’albero”, e con lo stesso regista ha recitato nell’action di Wayne Kramer “Running”, definito da Quentin Tarantino un monumento del cinema d’azione. Nel 2006 invece Clint Eastwood gli ha affidato una parte nel suo “Flags of our fathers”, che attraverso il celebre scatto dei soldati che innalzano la bandiera americana, rievoca la battaglia di Burma.

Ma la sua vera consacrazione arriva alcuni anni prima, precisamente nel 2001, quando Rob Cohen gli affida la parte dell’agente FBI Brian O Conner, che cerca di infiltrarsi in una gang losangelina dedita alle corse clandestine, e capeggiata da Dominic Toretto (Vin Diesel). Il film, definito una sorta di “Point Break” tra i motori, diviene un cult movie, e si guadagna ben 5 sequels. Attualmente, Walker stava lavorando al settimo episodio della saga, in cui lui e Toretto dovevano affrontare il nuovo villain Ian Shaw (Jason Statham), fratello del precedente cattivo Owen (Luke Evans), che entrambi avevano eliminato alla fine del sesto episodio. Come andrà a finire? Le ipotesi sono innumerevoli.

Considerato che durante la saga il personaggio di Letty (Michelle Rodriguez) è stato ucciso nel quarto e poi fatto resuscitare nel sesto, è inevitabile che Brian possa andare incontro a morte certa, magari per mano dello stesso Shaw; resta solo da capire come verranno impostate certe dinamiche produttive. Infatti la Universal aveva già pianificato l’uscita del numero 7 per l’estate 2014, preventivando ulteriori 3 episodi, ma la morte di Walker ha rimesso tutto in gioco, anche perché è avvenuta nel bel mezzo delle riprese.L’ultima sfrecciata di Paul

Nel passato simili situazioni ci sono state con James Dean, anch’egli andato incontro alla morte durante le riprese del film “Il Gigante”; con Brandon Lee, ucciso erroneamente da una pistola carica e non a salve durante le riprese del fumettistico “Il corvo”, e poi “resuscitato” digitalmente per le ultimissime riprese.

Diverso e più “creativo” il sistema adottato da Terry Gilliam durante le riprese del suo “Dottor Parnassus”, interpretato da Heath Ledger. L’attore era deceduto in una camera d’albergo a seguito all’assunzione di un micidiale cocktail di sonniferi, e il regista modificò la sceneggiatura della pellicola, facendo interpretare il suo personaggio da Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law.
Nel 2014 era prevista l’uscita di altre sue due pellicole: “Pawn Shop Chronicles” e “Brick Mansions”,  il remake a stelle e strisce del cult francese “Banlieu 13”.

Il settimo capitolo dei bolidi più famosi della storia del cinema, segnerà la sua uscita di scena, ma sarà anche un ultimo omaggio alla sua professionalità e riservatezza (dote piuttosto rara nel vizioso establishment hollywoodiano). Le parole più belle sono venute proprio dal suo collega di set e amico fraterno Vin Diesel, che gli dedica in rete un sincero e commosso ricordo: “Fratello, mi mancherai tantissimo. Sono senza parole. Nel cielo c’è un nuovo angelo. Riposa in pace”.

Foto: http://zonters.com

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