Il film “Desde Allà” (Da lontano) di Lorenzo Vigas, quello dove una caotica Caracas fa da sfondo ad una storia omosessuale intrisa di solitudine tra due personaggi molto diversi, ha conquistato il Leone d’oro all’ultima edizione del Festival di Venezia.
La Giuria, presieduta dal regista messicano Alfonso Cuaron e composta da Elizabeth Banks, Emmanuel Carrère, Nuri Bilge Ceylan, Hou Hsiao-hsien, Diane Kruger, Francesco Munzi, Pawel Pawlikowski e Lynne Ramsey. All’argentino Pablo Trapero è andato il Leone d’Argento per la migliore regia per il suo “El Clan”. Il primo film in stop motion ad essere presentato a Venezia, “Anomalisa”, diretto da Charlie Kaufman e Duke Johnson, si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria. La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata a Valeria Golino per la sua Anna di “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino, mentre quella per il miglior attore è stata assegnata al francese Fabrice Luchini per “L’Hermine” di Christian Vincent (per il quale si è aggiudicato anche il premio per la migliore sceneggiatura).
Il Premio Marcello Mastroianni è andato ad Abraham Attah, il giovane attore emergente del film “Beast of no Nation” di Cary Fukunaga. “Abluka” del turco Emin Alper, si è visto riconoscere il Premio Speciale della Giuria. Per la sezione Orizzonti, il film di Brady Corbet, “Childhood of a leader”, con Robert Pattinson e Bèrènice Bejo, ha vinto il Leone del Futuro – Premio Luigi de Laurentiis, mentre il Premio Orizzonti per la migliore regia, è andato a “Free in deed” di Jake Mahaffy. Nella medesima sezione, il Premio Speciale della Giuria se l’è aggiudicato “Boi Neon” di Gabriel Mascaro, il premio per la migliore interpretazione a Dominique Leborne per “Tempéte” di Samuel Collardey, mentre quello per il Miglior Cortometraggio al croato “Belladonna” di Dubravka Turic. Il francesce ETERNIT di Giovanni Aloi ha conquistato il Venice Short Film Nomination for the European Film Awards 2014.
Per gli italiani, a parte il Premio alla Golino, non c’è stata la soddisfazione per i film di Marco Bellocchio, Luca Guadagnino e Piero Messina (che peraltro ha vinto il Leoncino d’oro per il suo “L’attesa”), mentre il settimo Mouse d’Oro (il premio dei siti di cinema) è andato alla pellicola di Amos Gitai, “Rabin: the last day”, ritenuto all’inizio un forte papabile per il Leone d’Oro, e definito da alcuni critici il JFK israeliano, per la lucida capacità di raccontare l’omicidio del premier Yitzhak Rabin, da parte dell’estremista di destra Ygal Amir. Il Mouse d’Argento è andato invece al coraggioso film fuori competizione, “Spotlight”, di Tom Mc Carthy, con Mark Ruffalo e Michael Keaton.
Il film del russo Aleksander Sokurov, “Francofonia”, che racconta il salvataggio del Louvre da parte della devastazione nazista, era dato anch’esso come uno dei favoriti, insieme al film di Laurie Anderson, “Heart of a Dog”. “Non essere cattivo”, l’ultimo film di Claudio Caligari, ha ricevuto il premio “Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati”, per un’opera di produzione italiana, giudicata “maggiormente rappresentativa ai fini della programmazione delle sale aderenti al Progetto Schermi di Qualità”. Questa 72esima edizione del Festival di Venezia, è da ricordare per la nuova ondata di film latinoamericani, che sono andati a contrapporsi a quelli asiatici, da sempre indiscussi per presenza e qualità al Lido. Arrivederci all’edizione 73…
