Era l’appuntamento fisso del giovedì per milioni di italiani, poi è scivolata al martedì e adesso la Prof sbarca su Rai Uno alla domenica per le ultime tre puntate.
Ballare fa bene ovviamente, ma non in tutti casi. Protagonista di un “passo a due” probabilmente fuori luogo è una delle fiction che nelle ultime settimane sta riscuotendo un grandissimo successo, balzando addirittura al primo posto tra i programmi più visti, battendo persino il, stravincente, Giovane Montalbano. Una media circa del 21/22% con più di 5 milioni di telespettatori con picchi del 28%. La prof più amata dagli italiani tiene duro insomma, anche dinnanzi ad una programmazione e a delle scelte discutibili come quella di “bruciare” letteralmente tre puntate in una settimana sola. Una felicità per gli ascolti dunque, minata da preoccupazioni lecite per chi ama il proprio lavoro e non vorrebbe vederlo “rovinato” senza esigenza.
A memoria giornalistica, una cosa del genere non è mai successa. Il pubblico, senza nemmeno tanta pubblicità si è trovato la professoressa Baudino e i suoi compagni di avventura dislocati martedì, giovedì e domenica, senza una reale spiegazione. Si potrebbe pensare che, essendo un prodotto di punta, la Rai abbia pensato di usarla come tappabuchi là dove c’è più rischio di perdere in termini d’ascolto, ma questo non giova assolutamente ad una fiction che anche nella seconda puntata, dove il calo sarebbe potuto essere fisiologico, ha nonostante ciò tenuto banco e vinto. Guarda caso il giorno in cui c’è stato un sensibile calo, pur comunque vincendo, è coinciso con il primo cambio di data. Un comportamento poco rispettoso quello che la Rai sta assumendo nei confronti di chi ha messo testa, anima e cuore in questo progetto e nei confronti dei telespettatori, quasi costretti a rimanere incollati su Rai Uno, ammettendo che forse lo scopo era proprio questo, ma allora si cadrebbe nella monarchia più assoluta, per seguire una fiction tanto attesa e che sta volgendo al termine, pur essendo formata da otto puntate, nel giro di poco tempo.
Sì perché la sesta stagione di Provaci ancora prof è stata attesa e sognata, vuoi per la trama che quest’anno risulta essere estremamente innovativa e più improntata verso il volere del pubblico, che ricordiamo è il sovrano, e vuoi perché la bravura e la preparazione degli attori, l’ottima scrittura e una regia diversa dal solito, ma molto innovativa, invogliano a mettersi davanti alla televisione e gustarsi la serie, anche se dalla gioia all’assuefazione, viste queste scelte, il passo è breve. Il servizio pubblico dovrebbe, forse, rispettare un po’ di più chi paga il canone dando la possibilità a tutti di godere dei programmi che ama senza far fare i salti mortali a chi, vuoi per abitudine o semplicemente, perché così dovrebbe essere, si aspetta un appuntamento fisso e costante. Il pubblico si sente spaesato e il malumore dilaga anche tra chi Provaci ancora prof l’ha creata spendendoci otto mesi della propria vita.
La paura, fondata, è che molti faticheranno a ricorrere questa Prof che tanto piace e che tanto è amata, non soltanto dal suo bel Commissario. Ancora una volta stiamo assistendo ad un trattamento, senza offesa per nessuno, di serie B contro altri trattamenti di serie A quando in realtà questo non dovrebbe accadere. Paolo Conticini, recentemente, sul suo social network ha pubblicato una serie di foto scrivendo: “Uno dei tanti punti di forza della Prof è la grande complicità e amicizia che noi tutti protagonisti ci lega…”. Un vero peccato se questo affiatamento e questo successo venissero minati solo da un cambio di programmazione che mette a repentaglio la possibilità di una continuità. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questo cambio di binario che ha avuto Provaci ancora prof. Nonostante ci si debba sempre ricordare che siamo su Rai Uno e che certe trame forse non da tutti sono ben viste e apprezzate, la stragrande maggioranza dei fan ha smesso di essere “bigotta” già da un pezzo e ha aperto gli occhi sulla realtà della vita capendo che una fiction tendente al reale è molto meglio di un racconto utopico.
Per tutti coloro che non si vorranno far scoraggiare, da un lato da una flebo di Prof somministrata per tre volte in sette giorni e dall’altro, dall’ennesimo cambio di data, l’appuntamento è per Domenica 4 ottobre, Domenica 11 e Domenica 18 per le ultime tre puntate che la stessa Veronica Pivetti, in una recente intervista a TvBlog, ha definito ricche di colpi di scena e da un finale che sorprenderà tutti, ma senza la ricomposizione della coppia Camilla e Renzo, per tranquillità di molti. La speranza è quella che gli ascolti rimangano invariati o che abbiano solo una lieve inflessione, nonostante il generale gioco al ribasso dei numeri della domenica, e che tutto ciò non influenzi la voglia di pensare ad una settima serie. Ammesse e non concesse altre variabili che una mente maliziosa, alla luce di fatti evidenti, non può non pensare.
(Grazie per la collaborazione fotografica di Claudia Florian)
