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Dopo la tragica scomparsa dell’action star Paul Walker, Hollywood perde un caratterista di prima grandezza.


Il cinema internazionale perde Philip Seymour HoffmanIl suo corpo senza vita è stato ritrovato nel suo appartamento di Manhattan nel pomeriggio di domenica 2 febbraio, con una siringa inserita nel braccio (secondo il Wall Street Journal e il Daily News); si sospetta un’ overdose di eroina. L’attore  46enne (che lascia una moglie e tre figli),  ha avuto in passato problemi di droga, e da circa 23 anni era “pulito”, fino al ripiombare in quello che oggi è uno dei mali della società globale, ma soprattutto la Mecca del Cinema: l’abuso di stupefacenti (di qualsiasi natura). Hoffman ha mosso da giovanissimo i primi passi nella recitazione, e una delle sue prime pellicole è stata “Scent of a Woman – Profumo di donna” di Martin Brest, con Al Pacino e Chris O Donnell. Successivamente ha alternato nella sua carriera pellicole d’autore con progetti puramente commerciali.

Tra le prime possiamo trovare “Boogie Nights” ( che avrebbe inaugurato il suo sodalizio con Paul Thomas Anderson), “Il grande Lebowski” dei Fratelli Coen, “Happiness” di Todd Solondz, “Magnolia”, “Il talento di Mr Ripley” di Anthony Minghella, “Almost Famous” di Cameron Crowe, “Red Dragon” di Brett Ratner, “La 25esima ora” di Spike Lee, “Onora il padre e la madre” di Sidney Lumet, sempre con Anderson “Magnolia”,  “Ubriaco d’amore” e “The Master” , quest’ultimo una delle sue prove migliori da non protagonista. Il premio oscar è arrivato nel 2005 con la straordinaria trasformazione fisica e vocale di Truman Capote in “A sangue freddo”, mentre nel 2000 ha vinto un Tony Award come miglior attore teatrale.

Tra le sue incursioni nel cinema d’azione, non si può dimenticare il perfido terrorista Owen Davian nel terzo “Mission Impossible” di JJ Abrams, e quello ambiguo di Plutarch Heavensbee in “Hunger Games – La ragazza di fuoco” di Francis Lawrence. Proprio in questi giorni stava concludendo le sue scene nell’ultimo episodio di “Hunger Games” ovvero intitolato “Il canto della rivolta”, e suddiviso in due episodi, in uscita rispettivamente a novembre 2014 e novembre 2015.

La produzione deciderà come utilizzare le restanti scene da girare, o se dovranno essere riscritte (un po’ come è avvenuto con Paul Walker per il settimo “Fast & Furios”, targato sempre Universal). Il ruolo che magari è rimasto più nella memoria è stato senz’altro quello di Lancaster Dodd in “The Master”, figura ricalcata su quella di Ron Hubbard, fondatore della Chiesa di Scientology, in cui invitava il suo “allievo” Joaquin Phoenix, a seguirlo nella sua follia settaria, con questa frase: “Per stasera, lascia a casa le tue paure. Le troverai intatte al tuo ritorno”.

Foto da http://www.askmen.com

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