Mercoledì 20 Aprile presso l’Hotel Risorgimento di Lecce, il primo ospite italiano del 17esimo Festival del Cinema Europeo, è stato Elio Germano.
La rassegna curata da Cristina Soldano e Alberto la Monica, ha proposto una selezione di dieci film del giovane attore che a soli 35 anni è una delle stelle più luminose e talentuose del cinema italiano contemporaneo. A Germano, è stato richiesto un commento sui David di Donatello appena assegnati, e l’attore ha confermato la sua soddisfazione per il film di Mainetti, per la sua originalità e per il lavoro che ha fatto per proteggere la pellicola. E’ stata una scommessa sull’industria, la qualità, l’arte e le certezze, e spesso si vanno a premiare le cose che si notano di più al cinema, ma paradossalmente quando si lavora male. Con gli ultimi film italiani che hanno incassato di più, si ha l’impressione che ci sia una giuria popolare, ma la speranza è che si tratti di un popolare “alto”, cioè di qualità.
Abbottonato sul prossimo film di Gianni Amelio, alla domanda sul film su “L’amico – San Francesco e i suoi fratelli” di Renaud Fely, Elio ha risposto che interpreta sì il Poverello, ma non nella maniera tradizionale che conosciamo, ma sulla prima comunità francescana del tredicesimo secolo, sui primi “fratelli” che lo hanno seguito nel suo percorso umano e spirituale. Ad una domanda sul tema “crisi”, spesso presente nei suoi film, Germano ha risposto che interpretare la crisi oggi è una cosa che facciamo tutti e gli piace pensare che l’etimo della parola crisi è “crescita”. La crescita che gli interessa non è economica, ma “umana”. Ha espresso anche la sua opinione su quello che sta vivendo oggi la sua Roma alla vigilia del voto, ovvero una città in mano a due prefetti, e che ci sono spazi che hanno garantito servizi in forma gratuita, come attività culturali, cinema, teatro e altro.
Il problema è che a questi spazi è stata inviata una lettera di sgombero, e questa è una cosa gravissima, perché oggi in Italia si riesce a sopravvivere grazie a queste persone che si danno da fare al di là delle cose in più che gli spettano, per tirare avanti e ridare dignità a queste realtà, che sono fatte di persone fortemente istruite ed altamente competenti. L’attore ha ricevuto l’Ulivo d’Oro alla carriera durante la serata nel corso di una conversazione con la critica dell’SNCI Laura Delli Colli, e a seguire è stato proiettato il suo ultimo, bellissimo lavoro, “Alaska”. Per Elio, oggi i veri eroi non sono gli attori, ma i poeti, i cantautori e i medici di “Emergency”. A loro si deve guardare con ammirazione e trovare l’ispirazione.
