Primo cortometraggio per il regista che per l’occasione approda sull’Isola di Capri.
Non è di televisione che oggi vi parlo, ma di cinema. Un cinema in versione ridotta, ma la sostanza non cambia. Per l’esattezza di un cortometraggio: “La traiettoria degli aquiloni”. Al centro della storia Karl Wilhelm Diefenbach, pioniere del nudismo e del movimento pacifista. Esponente indipendente del movimento dell'Art Nouveau e del Simbolismo. Amante ovviamente della pittura, ma non solo. Il suo sogno più grande era la ricerca del sole e della sua terra, che lo spinse sull’isola di Capri, luogo che dal 1974 accoglie in esposizione le sue opere. Attraverso le immagini di quest’uomo misterioso il cortometraggio mette ordine della storia di uno degli oggetti più amati dai bambini e più affascinanti, nato in tempi antichi in Cina: l’aquilone, con i suoi colori e i suoi movimenti sinuosi.
Un aquilone che si scontra con la sorte di un giovane uomo dilaniato dal desiderio di raggiungere l’infinito di Helios e logorato dalla separazione forzata dai suoi figli, durante uno dei momenti più tormentati del suo percorso. Un racconto quasi sul filo della voce, che ammalia e incanta grazie ad una musica che rende il tutto quasi surreale, insieme a scenari mozzafiato come quelli capresi, in particolare la Certosa a picco sul mare e la Villa dell’imperatore romano Tiberio. Si tratta del primo cortometraggio per Duccio Forzano, la cui regia ci ha abituati a grandi emozioni. E così è anche questa volta. Forzano non cambia, è lo stesso che traghetta Che Tempo che Fa ogni weekend.
Lo stesso che racconta con le immagini, le canzoni e le luci dei suoi Sanremo o dei suoi varietà in prima serata. Lo stesso delle webseries. Un regista che non si tira indietro, che ama sperimentare. Definito l’occhio attento e scrupoloso della Tv, Duccio Forzano ha riversato in questo cortometraggio una serie di emozioni, di luci e di colori, a tal punto da far rimanere lo spettatore senza fiato, fino ad incantarlo raccontando la bellezza. Un gran bel debutto, non c’è che dire. Il cortometraggio, scritto in collaborazione con Eliana Manca e prodotto da Pennylane produzione e da Laser Capri srl è visibile già sul web.