Nell’ambito del 14esimo Festival del Cinema Europeo, si è tenuto un dibattito contro i tagli al Programma “Europa Creativa 2014-2020” dell’Unione Europea.
Sono intervenuti nell’ordine Paolo Perrone (Sindaco di Lecce), Cristina Loglio (Coordinatrice Nazionale Schermi di Qualità) Silvia Costa (Relatrice del Programma Europa Creativa), Christian Juhl Lemche (Presidente European Film Promotion), Arie Bohrer (Film Commissioner di Location Austria), Eric Garandeau (Presidente CNC centre national du cinema e de l’image animèe), Silvio Maselli (Direttore di Apulia Film Commission), Angelica Cantisani ( Coordinatrice di European Film Commission Network), Giovanni Spagnoletti (Presidente Associazione Italiana dei Festival di Cinema), Mario Abis (coautore del volume “I festival del Cinema, quando la cultura rende”).
L’allocazione delle risorse per il Festival del Cinema Europeo, diventa fortemente necessaria nel momento in cui è evidente che con pochi soldi si riescono ad ottenere grandi risultati con la promozione di pellicole a di fuori della programmazione dei circuiti commerciali. Questa natura duale del cinema europeo è un fatto ovvio, e chi fa questo tipo di iniziativa sa come rivolgersi ad una banca per ottenere un credito, oltre ad un supporto delle istituzioni sociali che devono far cooperazione.
Il Parlamento europeo crede che il cinema serva per parlare di integrazione, pace e cooperazione trasfrontaliera, incoraggiando il dialogo tra i popoli, e non ci può essere sviluppo senza cultura, che mantiene il suo valore economico. Nonostante l’Italia sia agli ultimi posti per percentuale sugli investimenti statali, le associazioni di categoria hanno deciso di contrastare la crisi con la festa del Cinema a maggio 2013.
La cultura e la creatività costituiscono un momento cruciale per una proposta di crescita inclusiva, intelligente e sostenibile all’interno dell’Unione europea. Il programma dell’audiovisivo costituisce il tema del dialogo interculturale attraverso la globalizzazione e la digitalizzazione. Il brand “Media” si è rivalorizzato attraverso le coproduzioni, anche se il programma “Europa Creativa” ha avuto un taglio di circa 28 miliardi, e le film commission possono servire come raggio d’azione più ampio, e non solo locale.
Poche attività come i festival cinematografici hanno la capacità di dialogare con il grande pubblico e in europa ce ne sono oltre 600, per questo diventa necessario un efficace modello di gestione pubblica. Un Festival altro non è che l’unione di persone, ma allo stesso tempo va riconosciuta come un’attività commerciale.
La Regione Puglia è senz’altro all’avanguardia per la costruzione di filiere parallele, e il ruolo delle film commission, è quello di produrre buon cinema in un’epoca di convergenze tecnologiche; per ogni euro investito sul territorio (quello pugliese) se ne ricavano tra 5 e 7. L’European Film Commission Network promuove l’industria cinematografica in maniera più allargata attraverso una forte attività di comunicazione nei mercati europei.
Silvia Costa ha concluso dicendo che è importante mantenere il budget previsto nella prossima programmazione da parte derlla commissione Europea e sarebbe incoerente con il concetto di cultura, ridurre il sostegno al patrimonio culturale e audiovisivo nel prossimo bilancio pluriennale europeo.
