I suoi occhi hanno visto di tutto il giorno dell’11 settembre, la sua testa ha rivissuto quei momenti per anni. La storia di Marcy ci dimostra che niente si può dimenticare e che tutto prima o poi riaffiora.
Quasi sempre è impossibile ricordarsi con certezza dove eravamo in un determinato giorno della nostra vita. Poi però ci sono avvenimenti che rimangono indelebili nelle nostre menti, gli anni magari contribuiscono a opacizzarne il ricordo, ma poi basta una foto, una parola, un luogo e tutto riaffiora per dimostrarci che un velo sottile di polvere, la polvere degli anni che passano, può essere spazzata via nel giro di un secondo. Quanti di voi ricordano perfettamente quello che stavano facendo l’11 settembre 2001 alle 15.15 ora italiana? Io me lo ricordo benissimo, ero una ragazzina, stavo guardando un programma su RaiTre ed improvvisamente tutto si è fatto nero, per poi lasciar spazio a due torri, una lacerata, squartata mentre l’altra guardava la sua gemella, non sapendo che il suo destino sarebbe stato lo stesso. Ecco io, voi che state leggendo queste righe ricorderete bene o più o meno bene quei momenti, ma mai come chi quei terribili attimi li ha vissuti in prima persona, intrappolato, morente o superstite miracolato.
Lo sapeva bene Marcy Borders, all’epoca ventott’enne, che in quelle torri c’era arrivata da solo un mese e quel giorno era anche in ritardo. Marcy non curante dell’ordine del suo capo di rimanere seduta al suo posto è scappata fuori dalla torre, più di ottanta piani di corsa, a piedi, perché gli ascensori sono stati i primi a desistere intrappolando dentro di loro decine e decine di persone morte poi schiacciate o bruciate. Marcy ce l’ha fatta, ma da quel giorno la sua vita non è stata più la stessa. La stampa e la gente la ricorda come Dust Lady, la donna di polvere, per via dello spesso strato di polvere e macerie che l’avevano ricoperta durante la fuga verso la salvezza. Hanno visto di tutto gli occhi di Marcy: macerie, oggetti volare dalle finestre, persino corpi disperati che si buttavano dal ottantesimo piano.
La vita di Marcy forse, pur non essendo finita materialmente, lo è stata spiritualmente. Ha cercato in tutti i modi, come gli altri superstiti di andare avanti, di superare, di tornare a dormire senza più quei brutti incubi. Qualche scatto suoi social la ritraevano dopo un periodo difficile di alcol e tossicodipendenza, di nuovo accanto all’affetto e all’amore dei suoi due figli. Poi la scoperta, un tumore allo stomaco, con altissima probabilità causato dall’ingente quantità di polvere e tossine, compresa l’antrace, respirati quel giorno. Oggi Marcy, all’età di 42 anni se ne è andata. Ha lasciato la sua famiglia e questo mondo. Questa è solo una delle tante storie, delle tante persone, ma oggi vogliamo ricordare lei, all’epoca una ragazza di soli 28 anni, con una vita davanti a se, che giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, si è andata via, via spegnendo. Polvere alla polvere, cenere alla cenere recita la Bibbia. E così sarà, Marcy è tornata ad essere polvere, per rimanere per tutti e per sempre Dust Lady, ma soprattutto per ricordarci che le vittime di Ground Zero, non sono solo quelle morte quel 11 settembre e i giorni a seguire. La tragedia delle Torri Gemelle purtroppo continuerà a mietere vittime per molto, molto tempo ed il ricordo di quel giorno, rimarrà per sempre vivo nelle nostre menti. Addio Marcy.
