Seconda stagione del reality targato Mediaset, ma è ancora quello di una volta?
L’isola dei famosi è tornata, da quale settimana, ogni lunedì sera su canale 5. È uno strano fenomeno quello di questo prodotto. L’isola che di anno in anno sembra essere finita e poi, come per magia rinasce, proprio come una fenice, dalle sue ceneri. Nemmeno la “terapia intensiva” in cui si era trovata qualche anno fa ne ha decretato la fine ufficiale e definitiva. No l’Isola ritorna, cambia sede, da Rai Due diviene un’adepta Mediaset e ci riprova. Lo fa l’anno scorso con un discreto successo, con al timone Alessia Marcuzzi e ci riprova anche quest’anno sempre con la regina del Grande Fratello al timone. Non dà segni di cedimento l’Isola dei famosi, perché è il classico esempio del “bene o male, purchè se ne parli”. Riesce a calamitare i suoi telespettatori, circa il 20% di share, in modo sistematico.
Sarà la presenta dei due opinionisti d’eccezione: Mara Venier e Alfonso Signorini, che da soli basterebbero per mettere in piedi un duo comico, saranno i “grandi casi”, come quello dell’accendino misterioso, montati a regola d’arte o meno, che tengono banco per tutte le tre ore circa di diretta, fatto sta che il pubblico c’è e si vede. Non con numeri esorbitanti, anche grazie all’inossidabile Montalbano che nonostante sia in replica porta a casa il 30% e più di share, sinonimo che forse l’italiano medio ha iniziato a scegliere meglio cosa guardare in Tv. Quei 4 milioni circa di persone però bastano per far risollevare la vecchia Mediaset che in questo periodo sembra non captare il gusto dei suoi telespettatori, almeno da un punto di vista di fiction, ad eccezione de Il segreto. Se poi dovessimo andare ad analizzare nel profondo L’isola dei famosi emergerebbe però che non c’è più nulla di quella buona, cara e vecchia Isola che aveva costruito, amato e coccolato Simona Ventura, che adesso troviamo tra i naufraghi, come in una sorta di declassazione.
È un’isola formato Mediaset, dove il trash, i doppi sensi, e il vuoto primeggiano e vincono. Un esempio tra tutti? L’introduzione di Isla Desnuda. Di famoso orami c’è solo il nome e la conduzione, perché a parte rarissimi casi, quelli che in teoria dovrebbero essere i famosi, non sono altro che meteore impazzite in balia del vento. E così tra una prova di coraggio e l’altra, tra un caso misterioso e l’altro, e con i siparietti tra Signorini e la finta tonta Venier, che sembra non capire nulla, ma in realtà gioca la parte migliore di tutti, gliene va dato atto e emerito, ecco che vediamo consumarsi ogni settimana il teatro dell’assurdo, tra liti, urla e parole pesanti. La domanda finale sorge spontanea, ne abbiamo davvero bisogno?
