È partito qualche giorno fa il nuovo game della rete ammiraglia, in una collocazione di palinsesto assolutamente inedita e con molte somiglianze con altri quiz televisivi.
Il primo pomeriggio di Rai Uno è sempre un terreno minato per chiunque tenti di proporre qualcosa di innovativo. Questa volta ci sta provando Amadeus con il suo nuovo game show Colors. Potremmo dire che il quiz ha tutte le carte in regola per diventare un programma di successo, anche se siamo solo all’inizio e ha assolutamente bisogno di rodaggio. Chi invece sembra totalmente a suo agio è il conduttore. Amadeus, per anni messo in panchina da mamma Rai, da qualche tempo è tornato prepotentemente sul teleschermo dimostrando la sua bravura e scioltezza. E così lo vediamo il sabato e la domenica a Mezzogiorno in famiglia, su Rai Uno alle 14 tutti i giorni con Colors e dal 29 maggio lo ritroveremo al timone di Reazione a Catena, il game estivo che fu in principio di Pupo, poi di Pino Insegno e da qualche anno in mano sua.
Ed è proprio con Reazione a catena che possiamo trovare le prime affinità con Colors: il meccanismo di gioco prevede tre coppie in gara, l’obiettivo è quello di conquistare più colori possibili (da qui il titolo), che si trasformeranno poi in soldi, per la coppia campionessa, nel gioco finale, sebbene ad arrivarci, sia quella non che ha conquistato più colori, ma quella che ha risposto bene all’ultima domanda. Il gioco si divide in varie prove che sono essenzialmente linguistiche, stile cruciverba estivo per intenderci, con proverbi o frasi da completare, canzoni da indovinare, e così via. Insomma questi sono gli ingredienti principale di Colors che va in onda dalla Rai di Roma, in uno studio che sembra ricordare, nemmeno troppo vagamente, quello della “Fabbrica” di Affari tuoi. Déjà-vu voluto o involontario?
Come ho detto, questo programma avrebbe tutte le carte in regola per diventare un prodotto di successo, se non che ci sono dei piccoli problemi che rendono la cosa un po’ più difficile. Prima di tutto l’orario, assolutamente fuori contesto, alle 14 la gente o torna a lavorare oppure, quando può si riposa, e un game di logica non è proprio ciò che si aspetta di vedere in Tv. Seconda cosa il conduttore, bravissimo, assolutamente adatto a questo tipo di programmi, ma troppo “euforico” per questa collocazione di palinsesto. Per essere spiritosi, potremmo dire che Amadeus colora un po’ troppo il primo pomeriggio di Rai Uno. Insomma Colors andrebbe tranquillamente bene come preserale, al posto del l’Eredità o Reazione a catena, essendone quasi uno spin-off. Quella sarebbe la sua collocazione ottimale.
