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Mandata in chiaro su La7, la serie che racconta gli anni ’90 del nostro paese non supera il 3% di share. Colpa della pretesa di voler raccontare tutto e anche di più?


1992 la serie in cui si racconta troppo1992 la serie è arrivata sulle scene Sky già nel marzo scorso suscitando non poche polemiche. Da due settimane 1992 è passata in chiaro su La7, il venerdì sera. La prima puntata è stata introdotta da un piccolo speciale condotto da Enrico Mentana pronto ad intervistare protagonisti e eredi di quegli anni che sono stai raccontati della serie. Cinque prime serate per narrare gli anni della fine della prima repubblica. Un’analisi attenta e dettagliata, pure troppo, di ciò che è iniziato ad accadere ormai più di ventidue anni fa. Questa serie, per i giovanissimi può dire poco o nulla, ma per chi quella repubblica l’ha vissuta, sicuramente 1992 non è altro che il ricordo di tempi nemmeno poi così lontani. In realtà 1992 ha molti più difetti dei pregi che millanta, a mio parere.

Se da un lato ha il merito dello “spaccato di realtà”, dall’altro risulta essere una sorta di calderone all’interno del quale è stato buttato di tutto. C’è davvero troppo in questa serie: la droga, l’AIDS, la caduta dell’impero democratico, la televisione. Il bolognese imborghesito del Pds, i leghisti ignoranti, la soubrette che non è solo una show girl, il manager di Publitalia con l’ex moglie dai tratti hippy che vive a Bologna e mangia biologico, il mondo luccicante e scintillante della televisione, il lusso, il potere per non parlare della storia raccontata anche attraverso filmati originali, dell’ascesa alla politica di Silvio Berlusconi. Tutte figure quasi mitologiche stereotipate all’ennesima potenza.


E così troviamo nella storia Leonardo Notte famoso pubblicitario dal passato oscuro che torna a tormentarlo proprio quando la sua carriera è a una svolta importante. Un anonimo ricattatore costringe Leonardo a confrontarsi con un episodio del suo passato che aveva preferito dimenticare. Conduce una vita sfarzosa che viene sconvolta dall'arrivo di Viola, la sua figlia adolescente. Mentre cerca di liberarsi dalle ombre del suo passato Leonardo si imbatte in un'idea rivoluzionaria che potrebbe cambiare per sempre la sua vita e il suo lavoro. Poi c’è Pietro Bosco veterano della guerra del Golfo che grazie a una serie di eventi si candida al parlamento con la Lega Nord. Amante del rugby e della birra, scoprirà di essere un pesce fuor d'acqua in Parlamento, e per mantenere la sua carica dovrà trovare il giusto alleato.

Veronica Castello aspirante showgirl disposta a tutto per il successo e per Michele Mainaghi, che viene arrestato per corruzione, così si ritrova a dover cercare qualcun altro che possa raccomandarla per fare carriera in televisione. Luca Pastore, ufficiale della polizia giudiziaria che lavora nella squadra di Di Pietro. Motivato da un desiderio di vendetta lavora duramente per portare alla luce la verità sul sistema di corruzione e di tangenti. Insomma siamo lontani dalla “pulizia”, dalla perfezione di Gomorra che ha conquistato il pubblico. 1992 sembra più l’accentuazione del male insito nella nostra società, più che il racconto chiaro di esso stesso. Non a caso gli ascolti si sono fermati non oltre il 3%. Colpa della pretesa di voler raccontare troppo?

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