Il Direttore Massimiliano Gioni ha reso noto il programma della Esposizione veneziana del giugno prossimo. Si parlerà di sapere universale, di immagini e forse anche di arte contemporanea e uomo.
I fatti sono questi. Massimiliano Gioni curatore della 55° Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia che si inaugurerà il 1 giugno 2013 ha parlato. Ha proposto il suo tema dal titolo “Il Palazzo Enciclopedico”. Prendendo spunto dall'opera mai compiuta dell'artista italo-americano Marino Auriti il quale nel 1955 ideò un museo immaginario di 700 piani destinato a collezionare le più grandi scoperte del genere umano, il Direttore vuole raccogliere tra gli edifici dei Padiglioni Nazionali e le mostre all'Arsenale e al Palazzo delle Esposizioni la conoscenza universale.
Desidera restituire un'idea materiale e visiva del mondo che sintetizzi la sua ricchezza e la varietà di immagini di cui si compone. La finalità di questo progetto è collegare l'individuo con il suo tempo, porre un ponte tra l'evoluzione del mondo e l'uomo attraverso la forma più esplicita di comunicazione ossia le immagini.
Gioni sottolinea l'urgenza di un simile intervento, precisando che nel contesto contemporaneo la comunicazione e l'informazione sono frammentarie perché divise in molteplici canali mediatici; si sente, quindi, ancora di più il bisogno di riassumere la conoscenza in queste strutture omnicomprensive. Sarà proposta, così, l'arte contemporanea insieme a manufatti, all'artigianato, a tutti gli elementi storico artistici che possano definire con precisione l'immagine del mondo.
In che modo le immagini sono utilizzate nel contemporaneo? Nella pienezza di raffigurazioni della società d'oggi c'è ancora spazio per le immagini personali, quelle del proprio subconscio, della propria mente? L'immaginario ha ancora un confine o ormai è dominio di tutti? Gioni si domanda giustamente: ha senso costruire un'immagine del mondo quando esso stesso è immagine?
Per come si presenta la Biennale d'arte di Gioni sembra discostarsi in parte delle precedenti, Fare Mondi // Making Words e IllumiNAZIONI-IllumiNATIONS, per concentrarsi maggiormente sulla fruizione contemporanea dell'arte. Rispetto alle Biennali 2009 e 2011 che hanno ragionato sui 
valori che costituiscono l'opera d'arte, la creazione materiale e l'idea illuminante, quella di giugno sembra porre una maggiore attenzione sulla possibilità dell'arte di stabilire una relazione con l'uomo di oggi attraverso i seguenti interrogativi: esiste ancora il dominio dell'immaginazione nell'uomo e l'arte ha ancora gli strumenti per tradurre questo mondo concretamente?
Gioni, quindi, vuole verificare se l'arte contemporanea è davvero così contemporanea, se è in grado di essere ancora vicina all'uomo, di interpretare i suoi pensieri, cercando di proporre tutto il sapere da lui creato fino ad oggi. É forse questa un'utopia, un progetto irrealizzabile proprio come l'opera di Auriti? Ha senso ancora riflettere sul sapere e sull'arte contemporanea come veicolo del sapere?
Molti interrogativi pervadono la proposta di Gioni. Certamente rischia di bissare la confusione concettuale della Biennale Arte del 2003 quella curata da Francesco Bonami e gli 11 curatori, tra cui lo stesso Gioni, dal titolo Sogni e Conflitti in cui furono proposte molte, anzi troppe, idee valide non sempre comprensibili a tutto il pubblico. D'altro canto la struttura enciclopedica dell'Esposizione veneziana del 2013 ben si accorda con la volontà della Biennale di essere il riassunto più autorevole della proposta artistica mondiale. Forse anche per questo i Padiglioni Nazionali per questa edizione saranno più di 90 tra cui le new entry Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio e Nigeria (con i Paesi Africani), Paraguay (con IILa).
Questi sono i fatti. A giugno le risposte.
Nelle foto: Marino Auriti il Palazzo encicplopedico e in basso Paolo Baratta con Massimiliano-Gioni
