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Mostra fotografica a cura di Alberto Mori dal 29 giugno al 20 ottobre 2013, Galleria Nazionale dell’Umbria, Sala Podiani, Perugia.


Sandro Becchetti. Volti dall’Umbria e dall’EuropaLa mostra curata da Alberto Mori e promossa dal Comune di Perugia, dal MIBAC - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria e Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria e dalla Regione Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, propone un viaggio fotografico nella storia della cultura del nostro Paese, scandito dai volti di personaggi, noti e meno noti, della politica, dello spettacolo, dello sport, etc., ritratti in oltre quaranta anni di attività del fotoreporter romano per quotidiani, periodici, agenzie di stampa nazionali e per riviste internazionali e televisioni.

In Umbria - dove affondano le sue radici familiari (“… contadini umbri scappati dalla miseria dell’Appennino per approdare alla miseria della campagna romana” cit.) - in Italia, in Europa, Becchetti non ha lavorato solamente su ordinazione ma partecipando, scavando, cogliendo l’essenziale di una situazione, di un atteggiamento, entrando in sintonia con volti che in quel momento comunicavano la propria anima al resto del mondo. Sguardi, particolari dell’abbigliamento o della corporeità, focus sul mondo del lavoro, sulla partecipazione sociale, sulle situazioni di disagio che non sono solamente umane ma anche degli animali e perfino di  città.

Il percorso espositivo, che si snoda tra la Sala Podiani e gli ambienti adiacenti, spazi destinati alle esposizioni temporanee della Galleria Nazionale dell’Umbria, è suddiviso in sei aree distinte ma allo stesso tempo collegate da un unico filo conduttore, sottilmente presente nella produzione dell’artista, rappresentato dal suo rapporto con l’Umbria, terra di origine, di passaggio e di approdo, dove aveva deciso di fissare anche la dimora dei suoi ultimi anni. Tre fotografie di grande formato, all’ingresso della mostra, accolgono il visitatore disvelando l’universo iconografico di Becchetti, fatto di situazioni, volti e paesaggi da immortalare: la prima, una sedia vuota immersa in un singolare chiaroscuro, rappresenta un omaggio al Maestro, recentemente scomparso; a seguire, la sagoma dello scultore Ceroli (fotografato al tramonto sul tetto della propria abitazione) sembra indicare la direzione da prendere. Il volto pop di un manifesto di Moira Orfei conclude questa prima area.

All’Umbria è in particolare dedicata la seconda sala (anche se altre foto dedicate alla regione sono disseminate nel percorso) e la parete di chiusura della mostra, a simboleggiare proprio il punto di partenza e di arrivo dei Becchetti. Nelle altre sale trovano posto alcuni significativi scatti che maggiormente hanno segnato la carriera e, prima ancora, la vita personale del fotografo; viene così esposta la prima delle due vere e proprie gallerie di ritratti di personaggi noti: Pasolini, Oz, Alberti, Stefanini, Maraini e tanti altri. Questi “protagonisti” sono raccontati da Becchetti non solo tramite l’immagine, mai banale e a tratti velata di una bonaria e sottile ironia, ma anche attraverso delle brevissime frasi che ricordano il momento dell’incontro e contribuiscono a fissare le impressioni di quella relazione spesso breve, quasi sempre significativa e singolarmente aderente all’immagine che le corrisponde.

Nella quarta sala è documentata la realtà quotidiana nei suoi aspetti positivi, unitamente ad alcuni volti noti. La quinta e la sesta sala comprendono invece altri personaggi dell’arte, della cultura, della politica, con riflessioni su diverse situazioni di disagio, in Italia e all’estero dalla metà degli anni Sessanta ai giorni nostri. Nella sala numero sette trova spazio la seconda galleria dei ritratti di uomini ”illustri”. Così Andy Warhol, Renato Balestra, Francesco De Gregori, Dustin Hoffman, Gian Carlo Menotti intento a parlare con Romolo Valli e tanti altri personaggi della politica, della cultura, dello spettacolo, della letteratura si mostrano agli occhi del visitatore attraverso immagini non convenzionali che rivelano aspetti personali, relazionali, professionali fuori dalla formalità della “posa”.

La mostra prosegue al piano superiore con la documentazione di quegli anni romani in cui inizia il delicato periodo delle contestazioni, degli scontri sociali, delle dure contrapposizioni politiche che segnano la trasformazione della società occidentale; in giro per l’Italia e l’Europa il suo attento occhio ha saputo cogliere spunti altrettanto significativi, aprendo l’obiettivo non solo alla contemporaneità di cui è stato testimone ma anche a una più profonda interiorità. Integra perfettamente il percorso espositivo una sequenza video di ulteriori immagini, che contribuiscono ad approfondire l’iter artistico di Sandro Becchetti e, in chiusura, una recente intervista realizzata da Valentina Gregori (produzione: Associazione Down Town in collaborazione con Galleria DA.CO. di Terni).

Il curatore
La mostra è curata da Alberto Mori, profondo conoscitore della storia e della cultura perugina, che da molti anni organizza incontri, presentazioni di libri e piccoli eventi. Ha curato, da solo e in collaborazione, importanti esposizioni fotografiche e documentarie relative alla narrazione dell’evoluzione storica urbana, non solamente a Perugia, tra le quali si segnalano: Fotoreporter Perugia 1978-2010, in collaborazione con Federico Fioravanti e Alvaro Fiorucci, Museo civico di Palazzo Penna, Perugia, dal 21 marzo al 16 maggio 2010; Un viaggio nel tempo e nella memoria, Magione e i luoghi del Trasimeno nelle foto di Girolamo Tilli e Giuseppe Giugliarelli, Torre dei Lambardi - Magione, dal 6 maggio al 10 luglio 2011; La Memoria nei cassetti, Perugia 1944-1970, in collaborazione con Luigi Petruzzellis, Museo civico di Palazzo Penna, dal 27 novembre 2011 al 4 marzo 2012. 

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