La personale di Valentina Daga ospite della rassegna di arte contemporanea curata da Davide Mariani a Sassari.
Si è chiusa venerdì 18 ottobre la mostra personale dell’artista sassarese Valentina Daga, inaugurata il 5 ottobre in occasione della giornata del contemporaneo, che come ogni anno viene organizzata dall’Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani, AMACI. La mostra, presente presso il punto vendita di accessori di moda e di design delle Messaggerie Sarde a Sassari, fa parte della rassegna di arte contemporanea Pieces of Me, curata da Davide Mariani e con la collaborazione dell’associazione culturale Nessun Dorma.
Pieces of Me durante l’anno ha presentato diverse mostre di altrettanti differenti artisti, sempre ospiti della boutique delle Messaggerie Sarde di Sassari. La scelta dello spazio non è casuale, anzi segue quelle tendenze che da dieci anni a questa parte hanno visto l’affermarsi di una sempre più forte contaminazione tra i campi dell’arte, della moda e del design. Sono numerose infatti le case di moda e Fashion Store che spesso ospitano mostre, generando dei risultati davvero stimolanti.
L’interesse personale di Davide Mariani per l’interazione di questi due ambiti che, per lungo tempo hanno percorso strade parallele, ha reso possibile la creazione di allestimenti “che includono un dialogo tra le opere degli artisti e gli altre elementi che caratterizzano il punto vendita”. Si tratta dunque di soluzioni installative alternative al classico museo o galleria.
Il filo conduttore che unisce le mostre susseguitesi nel corso dell’anno, non è il tema ma frammenti della ricerca creativa condotta dagli artisti ospitati nella rassegna. Come nel caso dell’artista Valentina Daga, diplomatasi nel 2009 in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari; con la sua produzione Beyond Memories – Anacronismi emozionale propone una nuova dimensione comunicativa.
“Le opere presenti sono composte da diversi strati di PVC, ognuno dei quali riporta un’immagine tratta dai suoi precedenti lavori pittorici, rielaborata digitalmente inserendo figure isolate estrapolate da vecchie foto, dando così vita ad un’inedita soluzione visiva”.
Anacronismi emozionali dunque, ricordi di famiglia tratti da antiche foto, un passato rielaborato ed alterato nella sua dimensione temporale.
I protagonisti di questa nuova serie non sono più i paesaggi introspettivi, ma delle “sagome senza volto che attribuiscono un senso di tensione alla narrazione”. I titoli delle opere rafforzano il legame con il passato, poiché sono volutamente ispirati agli appunti o alle dediche trovate scritte sotto o dietro ciascuna foto. Le persone care alla pittrice sono dunque traslocate “nella sua personale dimensione immaginaria”. Per quanto riguarda infine la rassegna di Pieces of Me, è prevista la realizzazione di un catalogo in cui saranno presenti i progetti espositivi della stagione.
Le mostre e gli artisti presentati da Pieces of Me durante l’anno sono stati i seguenti:
Backstage di Marco Ceraglia
I.C.O.N.E.D.E.L.L.E.V.E.R.D.U.R.E.V.E.R.D.I di Peter Trnkus
Forme della trasparenza di Sergio Fronteddu
Somewhere di Veronica Muntoni
Chromatic Bodies – Corpo e Immagine di Andrea Casciu
