Valeria Sorli in esclusiva per ilTitolo.it ha incontrato l’artista di origine genzanese.
Sono tanti i volti che ha ritratto Giuseppe Marchiore di professione docente di lettere seguito negli anni da una grande dote che si porta con se,la pittura! La sua predisposizione e il talento innato, lo ha portato a ritrarre i più bei volti del panorama mondiale. Giuseppe vanta numerose mostre non solo nella nostra penisola ma i suoi ritratti ad olio su tela, stanno facendo il giro dell’Europa. Noi del Titolo abbiamo voluto conoscerlo meglio da vicino e farci raccontare questa sua meravigliosa passione che arriva dritta al cuore di chi come lui, ama l’arte!
Vieni definito ritrattista di talento, come è iniziata la tua passione?
Sembrerà strano, ma la mia passione è iniziata improvvisamente una mattina d’agosto del 1990 in cui sentii il bisogno irrefrenabile di disegnare e dipingere. Certo da studente sono stato sempre appassionato all’arte, ma non l’avevo mai praticata con colori e pennelli.
Quali sono le tecniche che usi per i tuoi ritratti?
I miei ritratti sono tutti eseguiti con tecnica olio su tela, anche se agli inizi, ho usato i colori acrilici nel genere naif.
Quali sono i personaggi più importanti che hai ritratto?
Sicuramente i personaggi più importanti che ho ritratto e che mi hanno fatto provare una profonda emozione sono i papi, gli ultimi quattro: Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Una bella soddisfazione l’ho ricevuta quando la Regina Madre d’Inghilterra mi scrisse una lettera di ringraziamento per il ritratto che aveva ricevuto in dono. Comunque i montanari bellunesi restano i ritratti di maggior effetto.
Quante mostre hai fatto?
Tra personali e collettive, ho fatto sedici mostre in Italia e all’estero.
A cosa ti ispiri quando dipingi?
Non c’è in particolare qualcosa o qualcuno a cui mi ispiro quando dipingo, cerco sempre di essere me stesso, anche se mi piace molto la pittura rinascimentale.
Hai un sogno nel cassetto?
Più che un sogno nel cassetto, ho un grande desiderio e cioè quello di poter continuare a dipingere seguendo la mia passione.
Come lo dipingeresti?
Vorrei realizzare questo mio desiderio nella maniera più semplice e naturale: continuando a sporcarmi le mani di colore.
Credi più nella fortuna o nel talento?
A volte si verificano situazioni vantaggiose che noi riteniamo originate dalla fortuna, ma la mia vera fortuna è stata quella di scoprire di avere una grande passione per l’arte.
Il talento, invece, è qualcosa di innato, ma c’è bisogno di un impegno costante per cui esso possa definirsi veramente tale e dare i suoi frutti.
Ulteriori informazioni http://www.marchionearte.it