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La mostra internazionale curata da David Chipperfield dal titolo Common Ground propone una riflessione d'insieme su quali elementi possano proiettare l'architettura nel futuro.


13. Biennale d'Architettura ovvero più idee e concettiIl Direttore della 13. Mostra Internazionale di Architettura David Chipperfield ha concepito l'idea di “Common Ground” ossia si è interrogato se nell'architettura esistono dei valori comuni e condivisi, delle affinità lavorative, se può esistere una cultura architettonica, una base di dialogo e dibattito entro cui gli architetti possano condividere idee e pensieri per uno sviluppo dell'architettura comune dopo anni di estremizzazioni singolari.

Chipperfield risponde proponendo i concetti di cooperazione presente, di memoria, di recupero del creato, sempre individualmente, per condividerlo con altri progetti e idee e così proiettarlo nel futuro. Quest'ultimo aspetto risulta il più interessante in quanto propone nell'architettura una visione progettuale e concettuale di insieme e di unione a fronte della mancanza nella società dell'arte di oggi di una linea condivisa intellettualmente di analisi e interpretazione anche di ciò che sarà.

In quest'ottica il Padiglione Spagna propone lo studio più preciso. SPAINLab, curata da Ensamble Studio, riflette sui processi concettuali e pratici da cui nasce l'architettura. Sette gruppi di architetti uniti hanno studiato da quali idee nasce un progetto, riflettendo sulle  emozioni, sui motivi, sulle sensazioni, sugli errori, sugli spunti che le rendono possibili. Vogliono creare il tessuto intellettuale primario che travalica, 13. Biennale d'Architettura ovvero più idee e concetticosì, il materiale progetto. All'interno del Padiglione, quindi, non ci sono progetti, bensì una piattaforma digitale che ne raccoglie i contenuti.

Sempre in accezione riflessivo-storica si colloca “Le quattro stagioni. L'architettura del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy” per il Padiglione Italia curata da Luca Zevi. Il progetto desidera interpretare la contemporaneità, le esigenze di sviluppo sociale ed economico e la creazione di spazi di ricerca e sviluppo per le giovani generazioni partendo da chi ha fatto della ricerca architettonica e artistica una qualità del lavoro, Adriano Olivetti. In mostra si possono osservare lavori e progetti che pongono in evidenza quel particolare modello d'azione che ha costruito il patrimonio culturale italiano, fino ad arrivare alla natura, alla vera risorsa del futuro, materializzata in un giardino immenso e variegato posto, per sottolinearne l'importanza, all'ingresso del Padiglione.

Il Padiglione Venezuela, invece, si concentra sul progetto e sugli strumenti da fornire per progettare un nuovo futuro. Lo studio di Domenico Silvestro mescola architettura a schizzi grafici colorati e vivaci per rendere le città venezuelane meno alienanti e più emotive, più vicine alla personale idea di città di ognuno, così da pensare a una “Ciudad socializante”, come lui la definisce da contrapporsi alla “Ciudad alienante”.

13. Biennale d'Architettura ovvero più idee e concettiAnche “Venice Takeaway”, progetto della Gran Bretagna curato da Vanessa Norwood e Vicky Richardson esamina modalità e pratiche alternative di progettazione di città, di sviluppo urbano, di pianificazione urbanistica con la finalità di influenzare un dibattito anche in Gran Bretagan per trovare nuovi modi creativi nella creazione architettonica. Diversi gruppi di architetti hanno studiato le altre città del mondo riflettendo sulla relazione tra contesto sociale e la condizione generale dell'architettura, sulla compenetrazione tra idee e progetto, tra ricerca e realizzazione.

In definitiva la Biennale Architettura di Chipperfield propone le idee prima dei progetti. É una mostra maggiormente concettuale, più fondata su quali pensieri possono evolvere l'architettura nel futuro, quali strumenti possono essere utili per pensare una nuova architettura più universale, più comune e meno singolare.

 

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