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Condannati tour operator e compagnia aerea: 2000 € a una famiglia in vacanza a Copenaghen. «Finalmente una sentenza che fa chiarezza».


Catania – In vacanza tra i fiordi e senza valigia. Una famiglia catanese aveva acquistato un pacchetto turistico tutto compreso, denominato “Capitale e Fiordi”, con destinazione Copenaghen. Dopo aver imbarcato le proprie valigie all'aeroporto di Catania, una volta giunti a destinazione l’amara sorpresa: dei bagagli nessuna traccia. Segnalato subito il fatto al rappresentante del tour operator presente in aeroporto, la famiglia ha dovuto rassegnarsi a trascorrere la vacanza senza le proprie valigie.

Al rientro gli sfortunati catanesi hanno inviato una raccomandata al tour operator, il quale, però, non ha voluto provvedere ad un bonario risarcimento del danno. Per questo, la famiglia, assistita da Confconsumatori, ha deciso di citare in giudizio il tour operator, che nei pacchetti turistici risponde dei disservizi causati da soggetti terzi di cui si avvale, in questo caso la compagnia aerea. Quest’ultima é stata a sua volta chiamata in giudizio proprio dal tour operator.

A conclusione di due gradi di giudizio la Corte di Appello di Catania (Dott. Antonio Maiorana, Presidente, Dott.ssa Domenica Motta, Consigliere, Dott. Roberto Cordio, Consigliere relatore ed estensore) ha condannato in solido tour operator e compagnia aerea, al pagamento di oltre 2000 euro in favore della famiglia. Nello specifico, la somma complessiva di 1.996,66 euro (più gli interessi e le spese del giudizio) comprendeva 1.646,66 euro di rimborso per le spese sostenute nell'acquisto di indumenti e di quanto necessario per la permanenza all'estero nel periodo di ferie, e ulteriori 300 euro per il danneggiamento delle valigie successivamente ritrovate.

In particolare la Corte, aderendo ad un recente orientamento della Corte di Cassazione, non ha ritenuto fondata l'eccezione del tour operator secondo cui i turisti, pur avendo segnalato subito i fatti, avevano inviato la lettera di reclamo oltre i dieci giorni dal loro rientro. La Corte ha osservato che il termine di dieci giorni, trattandosi di previsione a favore del consumatore, non può costituire un onere od una decadenza a carico dello stesso.

«É una sentenza importante – ha dichiarato l’avv. Carmelo Calì, Presidente di Confconsumatori Sicilia, che ha assistito in giudizio i consumatori - perché costituisce una concreta applicazione del recente orientamento della Suprema Corte, che dopo anni di incertezza interpretativa delle norme di legge, é intervenuta a fare chiarezza in materia, garantendo ai consumatori il riconoscimento dei loro diritti. Con buona pace di tour operator e compagnia aerea che, anche in questo caso, hanno cercato di aggrapparsi ad eccezioni formali per cercare di non risarcire i turisti”.

 

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