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Il Parma festeggia il ventennale della vittoria in Coppa delle Coppe, ma il Bologna rovina la festa.


Parma, zitto e… Mosca!La giornata che non ti aspetti. Parma e Bologna si affrontano al Tardini per la 37^ di campionato, gara sostanzialmente inutile vista la tranquilla posizione di entrambe le  squadre (rispettivamente  Parma 46, Bologna 40).  Sembra perciò lecito attendersi il classico pareggio – ‘biscotto’ – di fine stagione;  i tifosi rossoblu anzi ci sperano, visti i risultati nelle ultime due uscite (9 gol subiti, 0 fatti).

La gara comincia alle 18, posticipata per far sì che il pubblico di casa possa festeggiare i vent’anni trascorsi dalla vittoria della Coppa delle Coppe contro l’Anversa nella stagione 1992-93: sfilano sul campo gli eroi di quel giorno,  “i leoni di Wembley”con qualche capello in meno, e diversi kili in più; era il Parma di Nevio Scala e Faustino Asprilla, che si apprestava ad aprire un ciclo da temibile outsider  in Italia ed in Europa, sfornare fior fiori di talenti, investire capitali la cui provenienza si è scoperta solo in seguito… Portiere di quell’Anversa era tale Stevan Stojanovic: un suo omonimo, che però di nome fa Dejan, ieri  ha rovinato la giornata a tutti i tifosi gialloblu!

E’ il portierino del Bologna, reduce da un esordio da incubo: 6 gol insaccati  a Roma contro la Lazio, poi  3 – con tanto di rigore procurato –  in casa contro  il Napoli. Già i benpensanti parlavano di portiere troppo acerbo per la serie A, di  acquisto non all’altezza da mandare a farsi le ossa nelle serie minori; la risposta sul campo c’è stata ieri, minimo quattro parate decisive che hanno permesso ai rossoblu di espugnare Parma dopo ben 9 anni.  
Ed ora è tempo di bilanci. La società felsinea riparte in vista della prossima stagione con pochi punti fermi – uno tra tutti: Saphir Taider, che ieri ha segnato il terzo gol in campionato ed ha concluso la partita con la fascia di capitano al braccio, non un dettaglio  -, alcuni giovani promettenti (da Khrin  a Sorensen, passando per i primavera Capello e Verratti), e tante  incognite sui big (Diamanti e Perez  hanno già la valigia in mano).
 
Ma ieri è stato soprattutto il giorno di Davide Moscardelli. Ingaggiato tra la perplessità generale, chiesto fortemente da Stefano Pioli, diventato un idolo dei tifosi; corporatura imponente, barba incolta, sguardo simpatico fanno di lui una sorta di anti-eroe del calcio moderno, contrapposto alla maggior parte dei colleghi ormai simili più a modelli che ad atleti. Tuttavia l’attaccante ex Chievo ha anche qualità, e lo dimostra in occasione del 2-0: liberato intelligentemente da Diamanti sul filo del fuorigioco, trafigge Mirante con un preciso diagonale destro, il suo piede meno nobile.

La festa è dunque completata: il Bologna vola a 43 punti, abbandona il finale di campionato “alla Malesani” (il quale, raggiunti i 40 punti, mantenne fede alla sciagurata dichiarazione «Possiamo anche perderle tutte»!), e vede di nuovo la parte sinistra della classifica come obiettivo stagionale. Una vittoria col Genoa dell’ex Portanova contemporaneamente ad alcuni risultati favorevoli dagli altri campi proietterebbe infatti i ragazzi di Pioli a chiudere anche quest’anno il campionato tra i  primi 10 club della serie A. Non male per una squadra che fino a qualche giorno fa era data per morta!

Dulcis in fundo,non si può non citare la dedica del n.9 rossoblu per un gol che promette di tenere banco  all’interno del popolo bolognese almeno per una settimana, tra una voce di mercato ed una possibile cessione della proprietà: «Volevo fare gol a 13 mesi per mio figlio appena nato. Ecco, pensate che ha fatto in tempo a nascere il secondo!»

Foto: http://www.corrieredellosport.it/serie_a/bologna/2013/05/12-321291/Moscardelli%3A+%C2%ABFinalmente+sono+tornato+a+segnare%C2%BB

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