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Buona la prima per mister Antonio Toma che ancora deve digerire probabilmente l'emozione del dolce sapore della vittoria, la prima in assoluto da quando è alla guida tecnica del Lecce.


Lecce, l'impronta di Toma: gioco e sacrificioLa sua squadra rigenerata nei tatticismi e nello spirito ha avuto la meglio contro un Treviso apparso ben poca cosa. Tanta buona volontà per la formazione trevigiana, per carità, ma evidenti lacune tecnico-tattiche. Troppo poco per battere il Lecce formato 4-2-4. La nuova veste tattica disegnata da Toma si è vista anche se parzialmente. Un primo tempo buono, dinamico che ha visto i giallorossi costruire un buon numero di occasioni da gol contro una ripresa sottotono dal punto di vista della tenuta atletica.

Ma il Lecce, questo Lecce, ha ampi margini di miglioramento. Ancora si è nella fase di working in progress, dieci giorni di lavoro sono stati troppo pochi per sperare in una partita perfetta sotto ogni punto di vista. La mano di Toma si è vista dunque anche se per una parte di match. Per il resto la vittoria è frutto certamente di spirito di gruppo e disposizione al sacrificio, che stando alle ultime gare registrate, potrebbe sembrare una novità.

Dicevamo spirito di gruppo... lo si è visto anche nella decisione di Chevanton, da poco entrato in campo e con grande voglia di fare, nel decidere di indossare i guantoni e prendere il posto di Benassi tra i pali dopo il suo infortunio. Al numero uno giallorosso auguriamo pronta guarigione. Ma lo spirito di gruppo, ritrovato se vogliamo, si è visto anche al momento dei due gol quando tutta la squadra si è stretta in un fraterno abbraccio. Segnali importanti da non sottovalutare.

Troppo presto per poter parlare di nuovo corso del Lecce. L'esordio con il nuovo tecnico è stato positivo, non perfetto risultato a parte, ma un'impronta nuova si è vista. Bisognava in prima battuta vincere e lanciare segnali importanti alle squadre che insidiano la vetta della classifica. Questo è stato fatto. Tra le note positive anche Giacomazzi rigenerato dalla cura Toma, il buon inserimento di D'Ambrosio e la fase difensiva che con Chevanton in porta, non ha permesso agli avversari di potertrovare facilmente la conclusione in porta.

Il carattere del Lecce di colpo è sembrato quello di un tempo, battagliero, coriaceo e umile in alcuni frangenti. Giocare con un uomo in meno e senza il portiere titolare non è semplice, soprattutto da un punto di vista psicologico. Il treno è in corsa dunque, Toma nelle vesti di capotreno è stato chiaro: “Non rallenteremo più, chi non sarà all'altezza potrà scendere dal treno, in corsa naturalmente”. Un messaggio chiaro da parte di chi si è subito fatto carico della responsabilità di condurre alla meta finale la squadra. Il treno è in corsa dunque, prossima destinazione... Tritium.

Fonte Salentosport.net

 

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