La nazionale azzurra conosce la prima sconfitta nel Campionato Europeo.
Campanelli d’allarme nel quartier generale azzurro, campanelli che riecheggiano in tutto lo stivale, vedendo le poche opportunità create dagli azzurri e la poca convinzione di aggredire l’avversario in ogni reparto, unita alla poca concentrazione messa in campo, basti solo contare i numerosi errori anche elementari commessi in campo. Non vuole e non deve essere un alibi per l’Italia, la già conquistata qualificazione agli ottavi. In settimana Conte ha cercato di far passare il messaggio che ogni partita va vissuta e combattuta per 90 minuti, messaggio evidentemente poco recepito dai suoi uomini, vista la tanta superficialità anche nelle singole azioni per chi, occupando il posto degli uomini scelti nelle prime due gare, non coglie l’occasione mettendo a disagio il proprio allenatore durante la scelta delle formazioni future.
La prossima gara dice il tabellone avverrà contro i Campioni in carica, gli spagnoli di Vicente del Bosque, spagnoli che sembrano aver perso la grinta che li ha visti trionfare nella precedente edizione ma che in squadra contano uomini di elevata caratura internazionale, con lo stesso sangue latino del nostro, difficilmente, proporranno una gara remissiva, seppur dichiarato in precedenza, la difficoltà nell’affrontare gli uomini di Conte.
Nel calcio vince chi la butta dentro e per più volte dell’avversario, l’Italia vista ieri è risultata un po’ troppo leziosa e macchinosa nei movimenti. Tiri in porta fin troppo pochi per il prezzo del biglietto. Guardando in casa delle altre nazionali cosiddette “Big”, ci rimane la consolazione che non tutte hanno rispettato la propria storia calcistica. La stessa Francia ha dimostrato di ottenere le vittorie con fatica e per giunta negli ultimi minuti finali. Avversarie se di basso profilo ranking, hanno dimostrato di tener testa ed espresso un calcio superlativo, d'altronde gli stessi calciatori, militano in grandi club internazionali e oggi, non vale più il classico nomignolo di squadra cuscinetto giovando il mondo del calcio a livellatura mondiale.
Tornando agli azzurri, da questa sconfitta bisogna ripartire e trasformare una debacle in nuova benzina al motore. Meditare sui propri errori e ripartire con nuova energia e voglia di vincere, da oggi una sconfitta, stacca il biglietto del ritorno e di solito la nostra nazionale, ci ha insegnato negli anni, che approdata agli ottavi, è comunemente arrivata tra le prime quattro finaliste, confidiamo anche in questo Europeo 2016, che valga la stessa regola non scritta.