Carpi-Lecce 1-0. Giornata a due facce: fuori dallo stadio poca l’organizzazione nell’accoglienza dei tifosi ospiti, sul campo è festa per la vittoria insperata.
Sotto un’inedita - essendo ormai a giugno - pioggia battente Carpi e Lecce si affrontano allo stadio S.Cabassi nella gara d’andata dei play off di Lega Pro (girone A), penultima chance per l’ingresso in serie B. Da una parte la piccola società emiliana, che continua a vivere il proprio sogno; dall’altra la corazzata salentina, che sebbene abbia allestito una rosa per l’immediata promozione, durante il campionato non ha convinto fino in fondo ed ora non può più sbagliare.
Che il Carpi non sia avvezzo alle partite di cartello lo si nota subito, appena all’entrata dello stadio: impianto fatiscente, privo di qualsivoglia protezione, mancano perfino i famigerati tornelli; in caso di vittoria finale, sarà dunque il Braglia di Modena ad ospitare i biancorossi per la prossima stagione. Da queste parti il tutto esaurito è una rarità, e manca quindi l’organizzazione nel gestire l’affluenza del popolo salentino, accorso in massa a sostenere la propria squadra.
Fuori dal settore ospite, complice anche la pioggia, la situazione non è delle migliori: certo, l’aver aperto la biglietteria a poche ore dal fischio iniziale non dev’essere stato di grande aiuto! Dopo qualche momento di tensione, comunque, i tifosi giallorossi riescono entrare allo stadio per incitare la propria squadra dal primo all’ultimo minuto – alcuni. Altri, più sfortunati, riusciranno ad accedere soltanto poco prima dell’intervallo. Questa immensa passione, tuttavia, non basterà…
In campo invece il Carpi è tutt’altro che disorganizzato. La squadra di Brini non teme l’avversario e, come successo anche nel corso della stagione regolare, alla fine uscirà col bottino pieno. Il Lecce ha il demerito di giocare molto al di sotto delle sue potenzialità, la cattiva sorte farà il resto: Jeda (stiramento) e Chevanton (lussazione) infatti usciranno per infortunio, come Martinez che lascerà i compagni in 10 (non essendoci più sostituzioni).
E’ il 73’ il minuto decisivo: punizione dalla sinistra di Kabine su cui si avventa Concas che con uno straordinario colpo di tacco - voluto? - mette fuori tempo l’incolpevole Benassi. Flebile la reazione degli ospiti, che non creano troppi problemi ai padroni di casa i quali, al contrario, legittimano la vittoria con due legni (uno per tempo).
Tanta l’amarezza e la rabbia dei tifosi salentini, che ovviamente non ci stanno a perdere così, e fanno capire - a suon di cori - ai propri beniamini che al ritorno dovrà essere tutta un’altra storia. Ora una settimana per schiarirsi le idee, in vista del ritorno di domenica prossima al Via del Mare.
Gli uomini di Gustinetti necessitano perciò di una vittoria, indipendentemente dall’ammontare dei gol, in virtù del miglior piazzamento in classifica. Piazzamento che, con le regole vigenti nel campionato cadetto, avrebbe impedito che si disputassero i play off, con la promozione diretta dei pugliesi (Trapani 64, Lecce 61, Carpi 51).
Ma siamo ancora in Lega Pro, e domenica sarà vietato sbagliare. Di fronte c’è però un Carpi che ha la possibilità di scrivere la storia, e venderà cara la pelle. Gli emiliani infatti – che hanno già perso la finale playoff lo scorso anno – sanno bene che certe occasioni non ritornano più.
Ce la farà il Lecce a ribaltare il risultato dell’andata?
Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
quale sorte abbian dato gli dèi.
[…]
Mentre parliamo, il tempo geloso sarà passato:
cogli l’attimo, e non fidarti del domani.
