L'oncologo Franco Pannuti commenta i casi di rifiuto di cure degli ultimi giorni.
I casi come quelli di Padova e di Rimini cui stiamo assistendo in questi giorni richiamano alla mente tanti altri che abbiamo visto ripetersi negli anni: persone malate che rinunciavano alle terapie chemioterapiche a favore di altre cure, considerate miracolose. E’ una dinamica che tende a ripetersi negli anni – commenta il professor Franco Pannuti, padre di Fondazione ANT e primario della divisione di Oncologia dell’Ospedale Malpighi dal 1972 al 1997 - I metodi e i promotori di queste cure sono di volta in volta diversi ma il contesto è comune: una grande sofferenza e un disperato desiderio di guarire.
Come ANT non possiamo che dirci contrari all’utilizzo di metodi non riconosciuti dalla comunità scientifica. Ci occupiamo da quarant’anni di accompagnare le persone attraverso la malattia e ogni giorno ci prendiamo cura di 4.000 persone che soffrono e delle loro famiglie, altrettanto sofferenti, imparando a essere specialisti: specialisti nell'alleviare i sintomi, ma anche specialisti nell'ascoltare, nel condividere un percorso, nel sostenere una famiglia. Come medici dobbiamo ricordare che assistere, dal latino ad sistere, significa “sedere accanto”, quindi una presenza amorevole, prima ancora di un fare tecnico. La dimensione dell’ascolto è sicuramente una delle chiavi per contrastare questo tipo di episodi.
