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La sala Camino al Circolo della Stampa milanese ha ospitato la conferenza stampa  organizzata dalla SITA (Società Italiana Terapia Antinfettiva) e intitolata ANTIBIOTICO RESISTENZE IN AUMENTO: COME AFFRONTARE QUESTA EMERGENZA?


Le infezioni ospedaliereUna conferenza rivolta ai medici nosocomiali (ovvero quelli che lavorano in ospedale). I relatori hanno usato un linguaggio medico/scientifico comprensibile solo dagli addetti ai lavori. Vi fo un esempio: "Uno dei più terribili 'superbugs' è la klebsiella pneumoniae produttrice di carbapenemasi (CP-kp), resistente anche ai carbapenemi. Dal 2008 al 2014, secondo i dati pubblicati dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), rispetto a tutti i ceppi di klebsiella isolati da sangue o liquor, in Italia si è osservato un incremento delle percentuali di klebsiella pneumoniae resistente anche ai carbapenemi fino a posizionarsi su valori compresi tra il 25 e il 50%". Tuttavia sono emersi dei messaggi chiari che vi riporto a braccio: "Durante i circa 70 anni di uso degli antibiotici i batteri hanno dimostrato di avere un'incredibile capacità di resistenza riuscendo di volta in volta ad adattarsi alla presenza del nuovo 'veleno' (leggi antibiotico) e a diventare a esso resistenti... Da qualche anno i nuovi antibiotici sono pochi e sembrerebbe che i batteri stiano riuscendo a riprenderne il sopravvento. Infatti si sono andando diffondendo nel mondo ceppi particolari di batteri contro cui i comuni antibiotici non sono più attivi...

Tra le cause dell'aumento delle resistenze ha avuto un ruolo determinante anche l'uso improprio dei vecchi antibiotici. In Italia, nonostante le numerose campagne di comunicazione del Ministero, vengono prescritti troppi antibiotici. Oltre il 50% dei pazienti ricoverati in ospedale viene sottoposto a questo tipo di terapia. L'eccessivo uso, spesso non corretto, di questi farmaci ha portato un incremento rilevante delle resistenze batteriche. L'Italia è al primo posto in Europa per antibiotico-resistenza..." Concludo con l'intervento del professor Ercole Concia (direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali Azienda Ospedaliera Università di Verona): " In Italia da anni si prescrivono troppi antibiotici. L'abuso e il mal d'uso degli antibiotici hanno portato a un incremento rilevante delle resistenze batteriche. Tale situazione è particolarmente grave anche in relazione alla netta riduzione nella ricerca di nuovi farmaci da parte delle aziende farmaceutiche. IL LAVAGGIO DELLE MANI, MISURA PREVENTIVA DI CARATTERE GENERALE, E' POCO PRATICATA SOPRATTUTTO TRA I MEDICI!!!". LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA Ero stata invitata alla Terrazza di via Palestro per la conferenza stampa "Leucemia acuta promieloide: conoscerla per intervenire" ma io, ancora una volta, ho preferito la Sala Bracco al Circolo della Stampa per seguire il Media Tutorial NUOVE PROSPETTIVE PER I PAZIENTI NELLA CURA DELLA BPCO. Le infezioni ospedaliere

BPCO è il termine con cui i medici chiamano la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Erano tutte argomentazioni profondamente interessanti esposte con un linguaggio scientifico comprensibile solo dagli addetti ai lavori perciò io ho estrapolato solo ciò che da tutti è comprensibile e ciò che interessa i pazienti affetti da BPCO: una patologia respiratoria caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie respiratorie, è solitamente progressiva e associata a infiammazione cronica. E' causata dall'inalazione di sostanze nocive. Il principale fattore di rischio è il fumo di tabacco (diretto o passivo). Francesco Blasi (professore ordinario malattie respiratorie , Università di Milano) ha spiegato: "La BPCO non è semplicemente la 'tosse del fumatore' ma è una delle principali cause di morte oltre a essere una patologia diffusa e anche sottodiagnosticata. E' come un iceberg: sulla punta troviamo i pazienti gravi, con sintomatologia severa e patologia conclamata, sotto la sua superficie invece abbiamo le mancate diagnosi che si stima rappresentino il 60% dei casi!".

Prosegue Alberto Papi (direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'Apparato Respiratorio Università di Ferrara): "La patologia non è reversibile ed è progressiva; la sua storia naturale è caratterizzata da da eventi improvvisi (le riacutizzazioni) che determinano un peggioramento rapido dei sintomi riducendo ulteriormente la funzionalità polmonare. Oltre a rappresentare un'emergenza medica sono strettamente connesse al rischio di mortalità e con il progredire della malattia tendono a divenire sempre più frequenti!". Chi soffre di BPCO,rispetto a pazienti con altre patologie, spesso non assume regolarmente la terapia prescritta, si mostra non collaborativo e indisciplinato come conferma Francesco Blasi: "Meno del 30% assume in modo continuativo la terapia inalatoria. La mancata o ridotta aderenza determina un aumento della progressione della malattia verso le sue complicanze e una ridotta sopravvivenza!!!". Muterà forse qualcosa con l'arrivo in Italia del primo e unico spray extra fine messo a punto dal gruppo Chiesi. Non posso scriverne il nome perché la pubblicità di medicinali è vietata. Posso solo dirvi che è l'associazione di due principi attivi e che i benefici per  i pazienti sono evidenziati da numerosi studi clinici.


Chiesi Farmaceutici S.p.A.
http://www.chiesi.it


Nelle foto la conferenza stampa "antibioticoresistenze in aumento: come affrontare questa emergenza" in Sala Camino al Circolo della Stampa

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