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Non solo negozi dove acquistare antidolorifici e sciroppi per la tosse.


Le farmacie italianeSono andata a Roma presso il Nobile Colleggio Clinico Farmaceutico che si trova all'interno del Tempio di Antonino e Faustina in via in Miranda 10 ove UTIFAR (Unione Tecnica Italiana Farmacisti) con il Centro Studi Sintesi-Cgia di Mestre e il contributo incondizionato di Teva Italia ha presentato il BILANCIO SOCIALE DELLA FARMACIA ITALIANA. E' stata un'occasione per affermare che la farmacia contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ne è convinto Salvatore Butti: "Teva Italia è un'azienda farmaceutica che mette il paziente al centro di tutte le scelte ed è sempre il benessere delle persone a guidarci ogni giorno, ascoltiamo i loro bisogni e li traduciamo attraverso la tecnologia e la scienza in farmaci equivalenti e in specialità farmaceutiche, dispositivi e servizi in grado non solamente di curare ma anche di aiutare il paziente a mantenere il percorso terapeutico. In questo contesto anche il farmacista gioca un ruolo fondamentale per capillarità e competenza. Teva è da sempre al fianco del farmacista con iniziative concrete che promuovono il dialogo fra i diversi operatori sanitari per contribuire al  al benessere del paziente!". Gli fa eco Eugenio Leopardi: "Anche di recente numerose indagini hanno evidenziato che la farmacia italiana riscuote un elevato gradimento da parte del cittadino. Il pubblico si fida del farmacista, apprezza i suoi consigli e riconosce l'alto valore dei servizi offerti in farmacia.

Il BILANCIO SOCIALE è uno strumento per comunicare all'opinione pubblica l'alto valore sociale della farmacia. Solo disponendo di dati certi e di numeri precisi la farmacia poptrà passare da un gradimento diffuso, maspesso solo percepito, a un riconoscimento pieno e consapevole di molte delle funzioni che essa svolge!". LA PREVENZIONE IN FARMACIA: è noto come in farmacia la "vendita" rappresenti solo una partedell'intera attività. Si può stimare che almeno due terzi degli utenti giornalieri si rechi in farmacia per consulenze sulla salute. Si tratta di almeno 800mila cittadini al giorno. In questo senso la farmacia offre una consulenza sanitaria gratuita che impiega due ore di lavoro per addetto con un costo medio di 10mila euro all'anno per addetto. Si stima che circa quattro milioni di cittadini abbiano fatto prevenzione delle malattie più comuni grazie alle farmacie! Io penso che questi "angeli della salute" meritino un grazie speciale per l'empatia, la pazienza e la disponibilità con cui rispondono ai più fragili e ai più anziani!!!

IL DOLORE CRONICO: una patologia sottovalutata e spesso malcurata! La Sala Bracco al Circolo della Stampa milanese ha ospitato la conferenza stampa PAIN IN ITALY durante la quale è stata analizzata l'indagine, svolta dal "Movimento Consumatori"  e il Centro Studi Multipharma, sull'impatto e la gestione del dolore cronico in Italia . Nell'ultimo decennio è aumentata in modo significativo la prevalenza del dolore ma non è migliorato l'approccio terapeutico. L'87% degli intervistati affetti da dolore convive con esso da più di sei mesi con forti ripercussioni sul lavoro e il benessere psicofisico. Anche sul fronte delle cure si evidenziano criticità come il continuo abuso di fans (farmaci antidolorifici non steroidei) nonostante i loro noti effetti collaterali e un sottoutilizzo di farmaci oppioidi. Il risultato è che quattro persone su dieci si dichiarano insoddisfatte delle terapie. Il dolore cronico è una patologia a sé stante che deve essere curata indipendentemente dall'altra patologia, quella scatenante. Tuttavia i pazienti vanno o vengono mandati dal medico di base dal fisioterapista, dall'ortopedico, dal fisiatra, dal neurologo e dall'oncologo. solo il 3,7% si rivolge a un centro di terapia del dolore!!!

E ora la parola ai due relatori. Vittorio Schweiger (ricercatore universitario e direttore Struttura Semplice Terapia del Dolore, Azienda Ospedaliero Universitaria integrata città di Verona): "Dalla ricerca emerge una situazione italiana ancora preoccupante. E' aumentata in modo rilevante la percentuale di cittadini con dolore persistente; vi è inoltre una prevalenza di di patologie artrosiche come mal di schiena o problemi alle articolazioni: una sofferenza di grado severo in quasi la metà degli intervistati. Nonostante molto si stia facendo per divulgare la cultura della valutazione del dolore tale aspetto è ancora sottovalutato con una rllevante percentuale di pazienti in cui la sofferenza non viene mai misurata o misurata raramente impedendo di fatto un trattamento puntuale e un monitoraggio costante della sintomatologia. Inoltre il consumo di fans in Italia risulta ancora troppo elevato benché questi farmaci debbano essere utilizzati solo per breve tempo a causa del marcato aumento del rischio di eventi cardiovascolari.

Al contrario oggi le evidenze scientifiche suggeriscono di trattare il dolore moderato-severo con bassi dosaggi di oppiodi forti, più efficaci e con minori effetti collaterali. Sicuramente occorre compiere ancora un grande sforzo per sensibilizzare gli operatori sanitari sulla valutazione del dolore e sull'appropriatezza del suo trattamento quale obiettivo etico e assistenziale fondamentale per assicurare una migliore qualità delle cure erogate!". Marco Filippini (general manager di Multi Pharma): "Benché negli ultimi anni sia cresciuta l'attenzione delle istituzioni  e della comunità medica verso il problema l'indagine dimostra che nel nostro Paese la gestione  del dolore è ancora ben lontana dal potersi definire ottimale. Sono sempre troppo numerosi i casi in cui la sofferenza dei pazienti non viene misurata né trattata oppure è affrontata con terapie inadeguate. L'impiego di farmaci oppioidi, molto limitato, sconta tuttora retaggi culturali e timori infondati circa un presunto rischio di dipendenza che tuttavia non riguarda la realtà italiana dove il consumo di oppiacei a scopo analgesico è tra i più bassi in Occidente!". http://www.movimentoconsumatori.it

Nella foto di Francesca Alibrandi un momento della conferenza "Pain in Italy" in sala Bracco al Circolo della Stampa. All'estrema sinistra (per chi guarda) Vittorio Schweiger, all'estrema destra Marco Filippini.

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