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Momento di riflessione alla Caserma “PICCA” di Bari con il delegato delle comunità ebraiche di Puglia e Basilicata.


L'Esercito non dimentica la ShoahNella mattinata di ieri si è svolto nella sala di rappresentanza della Caserma “PICCA”, sede del Comando Militare Esercito “PUGLIA”, un momento di riflessione sul significato della Shoah. Dopo la cerimonia dell’Alzabandiera, il Generale di Brigata Natalino MADEDDU, Comandante Militare Regionale, ha presentato ai dipendenti militari e civili l’avvocato Yehudah PAGLIARA, delegato per le comunità ebraiche di Puglia e Basilicata.

L'Avvocato ha detto che il primo ad usare il termine Shoah è stato il profeta Elia e signifca annientamento. Un excursus storico è stato necessario a far comprendere all'uditorio la forza del popolo ebraico che ha subito la prima cacciata nel 1492 dalla Spagna appena unificata, in seguito dal Regno di Napoli e il tradimento delle leggi razziali in Italia nel 1938.

Inevitabile è stato il riferimento allo stato di Israele e ad eventi contemporanei di antisemitismo in Europa. Le Nazioni Unite hanno stabilito che ogni anno fosse celebrata nel mondo il “Giorno della Memoria” scegliendo il 27 gennaio 1945, data in cui le truppe dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli del lager nazista di Auschwitz (Polonia) liberando i pochi Ebrei ancora in vita ivi rinchiusi.

In effetti, Auschwitz, con i suoi cinquanta sottocampi, risulterà essere il luogo dove si è praticata l’eliminazione del più alto numero di Ebrei: oltreL'Esercito non dimentica la Shoah quattro milioni. Il Gen. MADEDDU ha sottolineato che il Parlamento italiano, con la Legge 20 luglio 2000, n. 211, votata all’unanimità, ha istituito la ricorrenza per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Infatti, dopo l’8 settembre 1943 numerosi Italiani (militari e civili) furono avviati ai campi d’internamento.

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