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Emozioni,ricordi e un viaggio nell’anima con Winspeare.


L'Anima attesaA conclusione della mostra temporanea sull'episcopato dell'amato vescovo don Antonio Bello, "Don Tonino, profeta degli umili", organizzata dal Museo Diocesano e la Soc. Coop. FeArT con la collaborazione della Postulazione per la causa di canonizzazione, allestita presso la sala monumentale della Biblioteca del Seminario Vescovile di Molfetta e che ha visto la presenza  di oltre 2000 persone fra scolaresche, gruppi parrocchiali, famiglie e pellegrini, un’ altra iniziativa è stata promossa nel nome del vescovo tanto amato, a venti anni dalla morte.

Dopo le numerose proiezioni pugliesi il mediometraggio "L'anima attesa", ispirato agli ideali e alla figura di don Tonino Bello, è giunto anche a Molfetta  ed è stato proiettato presso l’Auditorium “A.Salvucci” del Museo Diocesano alla presenza di un numerosissimo pubblico. Il film diretto dal regista salentino Edoardo Winspeare, interpretato dagli attori pugliesi Carlo Bruni, Nunzia Antonino e Federico Russo,  prodotto da Pax Christi Italia e dal mensile “Mosaico di Pace”, è stato sostenuto da alcuni sponsor istituzionali e privati, nonché dagli oltre 200 sostenitori della campagna “Adotta un fotogramma per don Tonino”, alla quale ha aderito anche la Cooperativa FeArT.

Durante la serata sono intervenuti  don Francesco de Lucia, referente di zona del punto pace Pax Christi di  Molfetta e Daniela Mattia, rappresentante di Linea d’Onda, partner del progetto “L’Anima Attesa”, ma soprattutto lo stesso regista dell’opera, che ha entusiasmato tutti, per il suo modo diretto di comunicare. Winspeare, di passaggio a Molfetta, era atteso  ad uno degli appuntamenti de “ I dialoghi di Trani” è rimasto abbagliato dalla bellezza della sala e si è detto molto contento di trovarsi a Molfetta, città in cui sono ancora più vivi i ricordi legati a don Tonino e dove ognuno conserva un episodio personale legato al vescovo. Ad introdurre la serata il presidente della cooperativa FeArt che ha affermato che don Tonino non deve essere legato ad un anniversario, ma ricordato quotidianamente, come se fosse una sfida a mettere in pratica i suoi insegnamenti. Il medio metraggio è stato presentato per la prima volta al BIFEST di Bari; in esso non si è voluto impersonare don Tonino, ma il suo pensiero, i suoi insegnamenti e, proprio per il fatto che il vescovo guardava oltre e, in quella marcia sotto le bombe ha unito gente di tutte le etnie e religioni, il regista è stato invitato a parlare su “ Gli sguardi sul mediterraneo”.L'Anima attesa

Winspeare ha raccontato di avere in comune con Molfetta la città natale dell’attuale vescovo,ha poi detto di aver conosciuto don Tonino quando aveva 14/ 15 anni, ma che si erano persi di vista quando lui aveva iniziato la carriera di regista e si era allontanato dal Salento. Ha quindi conosciuto meglio don Tonino attraverso i racconti della gente che ha incontrato e si è convinto che una sola persona può cambiare il mondo. Ancora oggi la presenza di don Tonino nel barese è molto forte, dall’ incontro con il vescovo molte persone sono cambiate. Tanti documentari, ha continuato il regista, sono stati realizzati su don Tonino e forse  ad impersonare il vescovo ci avrebbe visto il grande Mastroianni, ma meno “ gigionesco”, per questo ha preferito raccontare nel suo medio metraggio la storia di un cambiamento e non la biografia.

E’ la storia degli effetti che le parole di don Tonino hanno avuto sulle persone. Per chi l’ ha conosciuto come me, non vi è dubbio che l’ opera suscita emozione, risveglia ricordi, riporta alla memoria episodi, parole gesti. Don Tonino presente in una  foto, in un cartellone, in un messaggio, in un luogo, attraverso la fisarmonica che fa da file de ruge  per tutto il racconto, ma è come se ci prendesse per mano in questo viaggio dell’ anima. Il viaggio e l’ incontro, metafora della vita, le stazioni, i mezzi pubblici rappresentano l’ umanità, dove il pensiero di don Tonino si è diffuso e ha messo radici. Bellissima l’ immagine della pianta del prendersi cura della persona e della sua anima.

Il film si serve di metafore, si nutre della bellezza dei luoghi, come la campagna e il mare che don Tonino amava tanto, ma sono presenti anche il porto di Molfetta , il cimitero di Alessano, le strade, le stazioni  come luogo di incontro fra persone, culture e religioni. Il regista ha ribadito la grandezza di don Tonino anche come poeta e scrittore , molto conosciuto anche in Germania, Polonia e Francia anche perché il suo messaggio è andato oltre il suo essere prete, ha entusiasmato tanti laici anche perché era capace di non far sentire solo nessuno.

Winspeare ha poi parlato della finalità del progetto “ Adotta un fotogramma” grazie al quale il film,finanziato e condiviso da tanti che hanno donato il loro contributo per la sua realizzazione,  ha visto la luce ;anche questo rientra nel pensiero di don Tonino: mettersi insieme, dal basso, per raggiungere un grande obiettivo. Nel medio metraggio ci sono tutti i temi cari a don Tonino: pace, giustizia, condivisione, donarsi all’ altro, economia, politica; non manca proprio nulla sia per chi lo ha conosciuto, sia per chi non ha avuto questa fortuna. Non è quindi una biografia, ma una summa degli insegnamenti, dove si da’ spazio a chi vede crollare le certezze, a chi sperimenta il fallimento.

L'Anima attesaIntensa l’interpretazione di Carlo Bruni che con il suo volto dice tutto, anche gli occhi trasmettono emozioni e parlano. Vi è l’esaltazione delle cose semplici, dei rapporti umani, dell’incontro con l’ altro anche l’ extracomunitario  di cui viene rovesciato lo stereotipo, del quotidiano con il gioco, l’ uncinetto, un compleanno festeggiato sui gradini del cimitero, la gioia della condivisione. Bella l’ immagine del bambino con la fisarmonica che impersona don Tonino presente in tutta “ L’ Anima attesa”che si conclude sulla tomba del vescovo e che rappresenta  non una  fine, ma un inizio di un percorso spirituale.

In conclusione ci sono state le testimonianze di Francesco de Palo per  "Mosaico di Pace" (la rivista fondata da don Tonino Bello) e di Mons. Domenico Amato, vice-postulatore per la causa di canonizzazione e vicario generale. Ancora un plauso al Museo Diocesano e ai valenti giovani della Cooperativa FeArt  che lo gestiscono , in quanto stanno proponendo alla città appuntamenti di alto spessore culturale che stanno richiamando gente anche dai paesi limitrofi e non solo.

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