Il coro pugliese conquista il pubblico.
Un concerto in due tempi, con due look, con spirito diverso, con atteggiamento e approccio differente alla musica, quello presentato venerdì 28 settembre presso la Chiesa di san Domenico di Molfetta come secondo appuntamento del festival “ Anima mea Musiche Mondi Memorie” che ha preso il via con l’ esibizione memorabile de “ I Ferrabosco” diretti da Paolo Pandolfo ed esibitisi presso il Museo Diocesano di Molfetta.
A presentare la serata il direttore del festival Gioacchino de Padova che, ancora una volta ha ribadito il forte legame fra Molfetta e la musica ricordando la figura di don Salvatore Pappagallo , fondatore della scuola di Musica “ Dvorak”. La nostra città inoltre è stata la prima in Italia , nel lontano 1975 ad istituire presso la Scuola media Poli l’ indirizzo musicale, insegnamento ora diffuso in 900 plessi scolastici, e ciò ne fa un vanto perché ha permesso a tanti giovani di avvicinarsi a questa disciplina artistica, amarla e coltivarla.
Lo stesso amore per le sette note sprizzavano i venti giovanissimi componenti del coro pugliese Juvenes Cantores diretto dal maestro Luigi Leo che ha proposto con “ La voce dal Mondo” un viaggio polifonico tra i continenti . “Juvenes Cantores” è il gruppo vocale pugliese più conosciuto all’ estero e il suo direttore è vincitore di numerose rassegne e festival specialistici. Il concerto proposto è stata una bellissima antologia di polifonie antiche e moderne dai cinque continenti e ha compreso anche alcune trasfigurazioni colte di canti popolari dal mondo.
Nella prima parte infatti sono stati proposti ad un pubblico molto numeroso ed estremamente attento in prevalenza musiche sacre, impegnate , la maggior parte delle quali dedicate alla Vergine Maria. A contrassegnare l’ esecuzione di questi brani anche un look molto classico ed un atteggiamento composto ed impegnato dei giovani interpreti che vantano una esperienza unica , un percorso di formazione artistica ed umana , un entusiasmo ed una competenza musicale sorprendente dimostrata nell’ intonazione perfetta e negli attacchi sicuri con cui hanno eseguito il repertorio proposto.
Il coro, fondato nel 2000, ha eseguito in prima esecuzione europea l’ integrale dei “ Tricinia Mariana “ di Aichinger. Numerosissimi sono i premi e i riconoscimenti internazionali conseguiti riscuotendo sempre il consenso di pubblico e critica per le doti artistiche espresse. Nel 2010 si sono esibiti nelle principali cattedrali pugliesi con l’ Orchestra Barocca Orfeo Futuro nel Magnificat di Bach, sotto la direzione del maestro Ciccolini, nella prima edizione di Anima mea.
Curriculum prestigioso per il maestro Luigi Leo, diplomato in pianoforte e in musica corale, direttore di numerosi e famosi cori di voci bianche nonché docente e membro della Commissione Artistica dell’ Associazione Regionale Cori Pugliesi. Proprio come recita il titolo del concerto, nella seconda parte, dopo un cambio di look ( jeans e maglietta colorata) sono state proposte melodie provenienti dai cinque continenti: calipso, musiche africane e polinesiane dai ritmi travolgenti.
A sottolineare questo cambio radicale di sonorità il nuovo ingresso in chiesa , ballando, dal portone principale accompagnati dal ritmo di un tamburo e di strumenti indigeni che hanno ricreato l’ atmosfera. Come nella prima parte i giovani interpreti si sono scambiati di posto per dar vita alle varie modulazioni dei suoni con una compostezza e serietà invidiabile, nella seconda, con la stessa bravura, hanno dato vita a splendide coreografie, ben interpretate per sottolineare un cambio completo di repertorio che ha stupito e coinvolto il pubblico in maniera diversa ,ma con la stessa intensità di emozioni ed ammirazione.
I componenti del coro hanno mostrato una non comune conoscenza dello strumento voce, infatti hanno mantenuto una perfetta intonazione anche nei momenti in cui predominavano le dissonanze, con sincronismo hanno eseguito passaggi anche complicati e senza accompagnamento musicale, qualità queste che ne hanno decretato il successo della serata sottolineato da un lunghissimo battimani e dalla richiesta di bis. I ragazzi divertendosi anche, e lo si vedeva dai loro volti, cantano con consumata maestria come sottolineato dal curatore della rassegna e fanno apparire semplici delle esecuzioni veramente complicate. Il concerto sarà replicato sabato 6 ottobre presso Palazzo de Mari ad Acquaviva delle Fonti, città patner con Molfetta di questo splendido festival.
