Una chiacchierata allunga la vita e allontana dallo stress. Spettacolo metafora dei nostri giorni.
Un vecchio adagio dice: “Da che pulpito viene la predica”, in questo caso il modo di dire calza a pennello per due motivi, omonimia con il nome del protagonista e il fatto che abbiamo sempre due metri di giudizio quando si tratta di avvenimenti che riguardano noi in prima persona o gli altri.
Lo spettacolo “Evitare l’uso prolungato” con Fabiano Marti, autore oltre che attore e Mauro Pulpito, prende spunto dal “bugiardino” utilizzandolo in maniera omeopatica, cioè servendosi della risata per curare i mali del nostro tempo, lo stress, la vita un po’ sregolata, la mancanza di comunicazione, l’insoddisfazione personale. Mettendosi a confronto in una sala d’ attesa i due protagonisti scoprono di avere tanto in comune, ma a seconda che la situazione riguardi l’uno o l’altro, si esprimono opinioni differenti.
Non abbiamo lo stesso metro di misura quando le vicende e i problemi ci toccano da vicino. Per ogni problema, ansia, preoccupazione c’è la pillola specifica che porta il suo nome. Durante l’attesa prima di parlare con lo psicologo, i due ansiosi e stressati protagonisti ingurgitano una marea di pillole di ogni colore per ogni problema e si raccontano la loro vita mettendosi a confronto.
Durante lo spettacolo si ride e tanto, delle proprie fragilità e delle debolezze, dell’incapacità di risolvere i problemi, degli equivoci che inevitabilmente nascono fra due persone che non si conoscono, stressati come siamo, pensando di ricorrere alle magiche pilloline per trovare soluzioni. Lo spettacolo di Fabiano Marti e Mauro Pulpito, inserito nella rassegna “Il fuoco centrale” promossa dal Teatro del Carro a Molfetta, merita veramente tutto il successo che ha avuto e continua ad avere presso il pubblico e la stampa. Invece che essere ricevuti dallo psicologo, che poi si rivelerà solo alla fine essere uno dei due, costretti dall’attesa a parlarsi, i due protagonisti si apriranno e si confronteranno sulla vita a 360°.
Quante volte basterebbe un amico che ci ascolta e non ci sente per risolvere tanti problemi legati all’ansia o al fatto che non si comunica più guardandosi negli occhi? E' un esilarante scambio serrato di battute e gags giocate sull'incomprensione e sul nonsense, supportata dalla mimica fortemente comunicativa dei due attori che accompagna il pubblico sino alla soluzione finale alquanto, come scrivevamo, inattesa. Comicità esilarante, curativa, comunicativa e liberatoria. Sul bugiardino: “ Si consiglia l’uso prolungato” e non ve ne pentirete. Una risata seppellirà il mondo.
