L’arte contemporanea made in Sardegna nel museo dedicato all’artista Maria Lai.
Il 15 febbraio si concluderà la terza tappa del Premio Babel I Edizione, ospite dal 14 dicembre della Stazione dell’Arte di Ulassai (Ogliastra). Il Premio, ideato da Roberta Vanali e co-curato da Efisio Carbone e Carla Deplano, è stato indetto dall’Associazione Babel; un concorso a tema libero rivolto ai giovani artisti tra i 18 e i 35 anni, residenti e nati in Sardegna.
L’obiettivo del progetto è quello di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea nell’isola e dei giovani artisti, e prevede mostre personali per i vincitori del concorso, un corso di formazione funzionale all’inserimento nel mercato dell’arte, diverse tappe nei maggiori centri comunali, musei e gallerie della Sardegna insieme agli artisti segnalati per ogni disciplina: Pittura, Scultura, Video, Installazione, Fotografia e Grafica.
La selezione delle opere è stata effettuata da una giuria composta da critici, curatori, storici dell’arte, galleristi e curatori del Concorso. Le precedenti tappe del Premio Babel sono state il Centro Comunale “Il Ghetto” a Cagliari e la Pinacoteca Carlo Contini a Oristano. Gli artisti in mostra alla Stazione dell’Arte sono: Valentino Bardino, Mira Caselius, Silvia Mei, Valerio Porru, Massimiliano Rausa (Pittura); Matteo Campulla, Simone Loi (Video); Rita Chessa, Roberto Pireddu (Fotografia); Carlo Salvatore III Laconi (Scultura); Claudia Matta (Grafica), Valentina Sani (Grafica); Riccardo Muroni, Alberto Picciau (Installazione).
Promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea nell’isola sono i principi fondanti della “Stazione dell’Arte” di Ulassai, fortemente voluta e dedicata a Maria Lai, una delle artiste sarde più significative nel panorama dell’arte contemporanea. La “Stazione”, gestita dall’ ente “Fondazione Stazione dell’arte”, nasce nel 2006 proprio inseguito alla donazione da parte di Maria Lai di circa un centinaio di opere, le quali non sono esposte contemporaneamente, ma vengono fatte ruotare nel corso dell’anno.
Non si tratta, dunque, di un percorso museale fisso e immobile, le opere sono esposte secondo dei fili tematici, con l’intenzione di realizzare un percorso in continua crescita ed evoluzione. La “Stazione dell’arte” si trova proprio all’interno di una ex stazione ferroviaria non distante dal paese, “bivio, crocevia, luogo emblematico di arrivi e partenze. Luogo di crescita, di studio, di contemplazione, di maturazione, di ricerca dove poter, con rigore, capire e interpretare l’arte contemporanea”.
Fu proprio Maria Lai a portare l’arte contemporanea nel paese di Ulassai; alla fine degli anni Settanta, il sindaco di allora le commissionò la realizzazione di un monumento ai caduti in guerra, ma l’artista si rifiutò rispondendo che avrebbe realizzato monumenti solo per i vivi. Così nel 1981 realizzò “Legarsi alla Montagna” la “prima performance comunitaria d’Europa”, come è stata definita in “L’arte pubblica nello spazio Urbano” (Mondadori). Maria, legò con un nastro celeste lungo dieci km le case del paese, coinvolgendo gli stessi abitanti. La performance, ispirata ad un’antica leggenda, durò circa un paio di giorni, ma rimase nella memoria di molti.
“Legarsi alla montagna” fu il primo di tutta una serie d’interventi dell’artista nel paese, tanto che oggi Ulassai viene considerato un vero e proprio museo all’aperto di arte contemporanea. In questo importante museo a cielo aperto, il più significativo degli edifici e sicuramente il Lavatoio, ristrutturato e trasformato in opera d’arte da Maria Lai, e da altri importanti artisti quali Costantino Nivola, Guido Strazza e Luigi Veronesi. Per il 16 aprile 2014, giorno in cui cade l’anniversario della scomparsa di Maria Lai, la “Stazione dell’Arte” prevede la realizzazione di un grande evento dedicato all’opera umana ed artistica di questa straordinaria artista.
