La Biennale Musica ha deciso quest'anno di assegnare il prestigioso premio al compositore americano. Cerchiamo di comprenderne il motivo sulla base anche dell'esecuzione dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari diretta da Jonathan Stockhammer.
Assegnare il Leone d'Oro alla carriera a Steve Reich nell'ambito del 58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea da parte della Biennale di Venezia, significa consacrare la molteplicità sonora e percettiva della musica del compositore americano. L'alloro acquista ancor più valore, perché inserito all'interno di Limes, il tema del Festival, che, nell'ottica del suo Direttore Ivan Fedele, desidera proporre l'aspetto mutevole e polifonico della musica d'oggi.
A metà tra antico e moderno, tra suoni della tradizione orientale e occidentale con quelli più contemporanei, Limes si presenta come una geografia variegata di sensazioni sonore collocate oltre il tempo e lo spazio, al di là delle classificazioni, alla ricerca di commistioni, aggregazioni, intrecci e mescolanze musicali. Ecco perché, dunque, il Leone d'Oro è stato assegnato al genio creativo di Reich. Il compositore, infatti, ha creato dagli anni Sessanta fino ad oggi un universo musicale personale, in costante cambiamento e rinnovamento.
Egli ha da sempre inteso la musica come un processo in evoluzione, arricchendola di ripetizioni, manipolazioni del linguaggio anche verbale, contaminazioni di sinfonie con campionamenti e registrazioni. Reich ha così, creato armonie statiche dal linguaggio e struttura elementare in cui brevi figure, riprese da un panorama musicale internazionale, moderno ed antico, si interecciano e si influenzano a vicenda. In occasione della consegna del Leone d'Oro, il Festival di Musica ha proposto l'esecuzione di due lavori tra i più recenti dell'americano “Triple Quartet”, 1998, e “City Life” del 1995. Condotti e trascinati dall'energia e dal brillantezza del maestro Jonathan Stockhammer, i musicisti dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari hanno eseguito in due distinte formazioni le composizioni.
“Triple Quartet”, nato dall'approccio critico di Reich nei confronti del neosinfonismo degli anni Ottantea e Novanta che lo ha condotto a teorizzare una musica da camera amalgamata con l'elettronica di nastri preregistrati e amplificazioni, è stato eseguito da tre quartetti d'archi. La ripetizione, la simultanietà di suoni, la concordanza armonica tra i kronos all'interno dei tre movimenti creano la sinfonia la quale appare comprensibile, nel suo svolgimento a incastro sonoro, per l'esattezza dello schema contrappuntistico eseguito dagli orchestrali baresi.
“City life”, dal canto suo, mescola il tessuto musicale a campionamenti di suoni della città, quali trombe d'auto, porte sbattute, sirene, battiti cardiaci, parola e discorsi, eseguiti da due tastiere, in cinque movimenti riflessivi tra loro. Tutto è doppio in quest'opera dall'esecuzione all'orchestra la quale si compone di una doppia presenza di archi, fiati, tastieri e percussioni per amplificare il suono e inserire anche la città in un'atmosfera musicale. Nella reazlizzazione ciò diviene comprensibile nuovamente grazie alla perfetta resa formale dell'Orchestra che ha saputo rendere la precisa prederminazione della musica di Reich con una forte energia e vitalità ritmica.
Ascoltare Reich, quindi, significa comprendere la sua musica attraverso un processo intellettuale, celebrale, tecnico, in stretta relazione con la storia, la società e l'uomo. Chi ascolta deve lasciarsi trascinarsi dalla struttura del testo musicale che deve avere, però, una precisa realizzazione. Non a caso il compositore americano nel suo discorso di ringraziamento dopo la consegna del Leone d'Oro ha detto che il vero valore della sua musica può essere compreso solo grazie all'esecuzione dell'Orchestra del Petruzzelli.
Tutto questo motiva il Leone d'Oro a Steve Reich.
Nelle foto da in alto a sinistra: Ivan Fedele, direttore di Biennale Musica, Steve Reich, Leone d'oro, Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia (ph.Giorgio Zucchiati). Un momento del concerto dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari (ph.Akiko Miyake). Il direttore del concerto Jonathan Stockhammer insieme a Steve Reich (ph.Akiko Miyake)
