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Uno scambio di auguri un po’speciale quest’anno presso la locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Molfetta in Piazza Mazzini.


Attestato di Benemerenza a Giuseppe PansiniIl presidente del sodalizio, il tenente Luciano Modugno con tutto il direttivo ha voluto festeggiare il Natale in maniera diversa riunendo i soci per lo scambio degli auguri, ma che è stata anche l’occasione per ricordare con un minuto di silenzio coloro che sono scomparsi: il brigadiere Mommo, tragicamente deceduto in un incidente stradale e il presidente della sezione bitontina, anche lui morto di recente.

Alla riunione hanno partecipato anche il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni, il comandante della stazione dei Carabinieri di Molfetta, il luogotenente Giuseppe Malerba e ospite a sorpresa il tenente Giancarlo Porta, molfettese, giornalista e comandante del Nucleo Operativo della Compagnia di Campi Salentina. Il perché di questi ospiti è presto detto: conferire l’attestato di benemerenza, deliberato dal Consiglio Nazionale a Roma, al giornalista molfettese Giuseppe Pansini, molto vicino all’Arma e presidente del Centro Studi Azzarita, che nel corso di due diverse edizioni ha premiato il Comandante del NIL ( Nucleo Ispettorato del Lavoro ) dei Carabinieri, il Colonnello Paolo La Forgia e il maggiore Mauro Amato, cappellano della Scuola Marescialli dei Carabinieri di Velletri.

Il Tenente Modugno, ha ribadito i ruolo svolto dalle associazioni, che incarnano il concetto di famiglia dell’Arma, ha ricordato l’importanza del presidio dei carabinieri sul territorio, ha tracciato il bilancio dell’associazione che ha anche organizzato un viaggio a Napoli sulla tomba di Salvo D’Acquisto, il carabinieri che si immolò a Palidoro e salvò tanti civili tanto da meritare il titolo di venerabile. A portare i suoi saluti e auguri anche a nome del comandante della Compagnia Matteo Orefice, il maresciallo Malerba che ha ribadito la vicinanza dell’Arma alla città, nonostante l’aumento degli episodi criminali, dovuti anche alla crisi, e l’organico esiguo. Tanta tenerezza ha suscitato la consegna del calendario dell’Arma 2014 al più piccolo dei soci. Momento clou della mattinata, come dicevamo, la consegna dell’attestato da parte del tenente Porta nel doppio ruolo di giornalista e carabiniere.

Giancarlo Porta, nel suo discorso fatto a braccio, con il cuore, ha ricordato la ultraventennale amicizia che lo lega a Giuseppe Pansini iniziata negli studi di una radio locale, continuata presso una emittente locale. In più occasioni Giuseppe lo ha aiutato facendogli fare bella figura e questo legame di stima ed amicizia si è protratto nel tempo. Il tenente Porta ha messo in luce le qualità del giornalista: la moderazione, non scalpitare per stare in prima fila, l’impegno per promuovere e far conoscere le belle notizie, che fanno meno rumore di quelle negative, la professionalità dimostrata anche nell’organizzazione del Premio Azzarita, giunto all’XI edizione che ha fatto conoscere il nome di Molfetta e i suoi figli illustri in Italia e all’estero.

Un discorso molto sentito, affettuoso che ha ribadito un forte legame. Ha poi ringraziato il direttivo per averlo coinvolto in questa bella iniziativa, che fa’onore all’associazione e alla città. Ha poi preso la parola il presidente del Consiglio comunale Piergiovanni che ha vantato un’amicizia di oltre quaranta anni con Giuseppe, scherzando sul tempo immemorabile della loro conoscenza, nata presso l’oratorio di San Giuseppe. Ha poi elogiato le qualità umane e professionali Di Pansini che si è fatto conoscere anche per la sua predilezione delle notizie in positivo; diffondere ciò che di bello e buono esiste, le eccellenze del nostro territorio facendole conoscere e apprezzare anche attraverso il Premio Azzarita.

Visibilmente commosso ed emozionato, il premiato ha ricevuto l’attestato e ha espresso parole di ringraziamento per l’Associazione e il suo direttivo che hanno voluto onorarlo di questa benemerenza, in precedenza concessa solo ad Angelo Alfonso Mezzina, tipografo e uomo di cultura, dalla vita avventurosa. Per Giuseppe ha rappresentato un grande riconoscimento, visto a chi era stato attribuito in passato, uno stimolo ad impegnarsi nella sua professione in modo deontologicamente corretto, mettendo in luce anche e soprattutto i lati positivi della nostra città. Ha poi affermato di sentirsi a casa fra la grande famiglia dei carabinieri a cui è molto affezionato e di cui condivide i valori. Fra abbracci, auguri, strette di mano, brindisi e una fetta di panettone si è conclusa una mattinata all’insegna dello stare insieme, del sentirsi uniti, della condivisione di principi sani, gli stessi valori che ancora oggi, dopo duecento anni sono alla base della Benemerita Arma dei Carabinieri.

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