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Vivere gli ultimi richiami d’estate e ritrovare sè stesse. Da Lerici a Monterosso, itinerari di buen retiro tra i luoghi dell’anima della
Liguria.


Ispirazioni liguri di LevanteRespirare l’aria pura del mare, la magia del rumore bianco dell’acqua che si armonizza al respiro e al battito del cuore diventando parte integrante della natura. Nelle ultime giornate d’estate, quando s’affollano meno le località balneari della costa, la Liguria si ripresenta nella sua versione più autentica e slow. Se agosto è il mese del divertimento e delle vacanze in compagnia, settembre e ottobre sono i momenti giusti per ritrovare sé stesse, concedersi qualche momento di tranquillità e riscoprire uno stile di vita più rilassato, più lento, imparando ad ascoltare il proprio corpo, immerse nella natura.

A Lerici (SP), fra la Caletta e Fiascherino, in uno dei più suggestivi e bei golfi d’Italia, il rumore del mare è la colonna sonora che circonda L’Eco del Mare, molto più di un semplice stabilimento balneare: si raggiunge a piedi, un susseguirsi di scale in pietra che portano fino alla spiaggia privata nascosta dalla macchia Mediterranea, accessibil solo così. Di proprietà di Francesca Mozer e storicamente creato dal padre 50 anni fa, l’Eco del Mare è uno dei luoghi dove è piacevole riprendersi il proprio tempo in armonia, riposando nella splendida e raccolta locanda di sei camere. Un buon libro, magari Mario Soldati, Percy Byssne Shelley, George Sand, Lord Byron o Gabriele D’Annunzio, che descrissero con parole d’amore e meraviglia questa piccola insenatura dove regna un silenzio contrastato solamente dall’eco del mare quello che il commediografo Sem Benelli ribattezzò, per l’appunto, Golfo dei Poeti.

Da Lerici, il weekend all’insegna della lentezza passa anche attraverso la scoperta di piccoli borghi lontani dal turismo di massa, dove si può vivere la vera Liguria, quella nella quale le tradizioni sono più vive che mai e dove sono nascosti piccoli e grandi gioielli architettonici: San Terenzo con il suo castello tardo-medioevale, Solaro e la sua antichissima chiesa e Tellaro, bandiera arancione e dunque uno dei cento borghi più belli d’Italia. La voglia di riscoprirsi e di lasciarsi conquistare dal lifestyle ligure conduce fino alle Cinque Terre, Patrimonio dell’Unesco dal 1997, un frastagliato tratto di costa della riviera di Levante nel quale si incontrano i cinque borghi di bellezza e fama uniche: Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore e Monterosso. Proprio in quest’ultimo dei borghi, vi è un luogo intriso storicamente di spiritualità, l'Eremo di Santa Maria Maddalena, una residenza di fascino che sorge isolata su un colle a circa 3 km dall'abitato di Monterosso.Ispirazioni liguri di Levante

Antica sede di una comunità di monaci benedettini dipendenti dal monastero di S.Gerolamo della Cervara di Portofino, l’Eremo si compone di una chiesa e di un monastero, una costruzione che oggi si ripresenta sotto forma di antica villa con piscina, affittabile in parte o totalmente, ideale per chi desidera rilassarsi e dimenticare il resto. Cibo per la mente, il corpo e lo spirito è la tranquillità che si respira all’Eremo, ma la zona intera offre anche vere e proprie delizie per il palato, sapori tipici che odorano di antiche tradizioni, come quella della produzione vitivinicola, risultato di una coltura millenaria che, ancora oggi, dà vita a vini di qualità come lo Sciacchetrà, un passito dolce e liquoroso prodotto dalle uve dei vitigni Bosco, Albarola e Vermentino. Le acciughe salate, piatto tradizionale delle Cinque Terre, vengono lavorate secondo l’antica ricetta di Monterosso al Mare, mentre la coltura dei limoni è presente sul territorio già dal Seicento. Il limone è l’ingrediente alla base di marmellate, biscotti, crostate, dolci e del limoncino. Il sentiero delle prelibatezze delle Cinque Terre conduce infine verso i luoghi dove si producono il miele di acacia, di castagno, e di macchia mediterranea, utilizzati per i dolci ma ottimi anche come accompagnamento a salumi e formaggi.

Le strade per la scoperta di profumi, colori e sapori liguri del Levante, da Monterosso a Vernazza, passa ad esempio su un sentiero che si
snoda all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, 3,6 km tra coltivazioni di ulivi, viti, limoni e ortaggi, con pendenza massima di 200 metri e arrivo nella piazzetta del paese. Sempre da Monterosso, c’è un altro itinerario verso il mare in direzione Mesco, salendo lungo una scalinata tra affioramenti di rocce. Più impegnativo (2,7 km tutto in salita tra alberi di pino, leccio e corbezzoli) e con un buon paio di scarpe da trekking, il percorso in solitaria in cui concentrarsi solo sul proprio respiro: partite all’alba, per caricarvi completamente delle energie del mattino e concentratevi solo sulla meta finale, l'Eremo di Sant'Antonio del Mesco dove, finalmente poi, riposare occhi e anima fondendosi in un tutt’uno con il panorama del Golfo di tutte le Cinque Terre.

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