Al teatro Civico della Spezia Il Teatro Stabile di Genova porta una storia antica sempre attuale, questa la magia del teatro.
Martedì 24 e mercoledì 25 febbraio al Teatro Civico della Spezia si sono esibiti con la compagnia del Teatro Stabile di Genova, Eros Pagni e Tullio Solenghi nell'opera teatrale di Molière Il Tartufo, che al tempo venne persino sospesa perché destò scandalo. Si tratta della storia di un falso devoto che Orgon, un ricco borghese ha preso in casa convinto di aiutare un 'pover'uomo' come spesso lo appella durante la commedia. In realtà questo si insinua subdolamente in casa e poco a poco tende a far sue tutte le proprietà del ricco signore, dai soldi alla moglie e la figlia sotto i suoi occhi pressoché ipnotizzati dall'impostore. Quando il signor Tartufo viene smascherato ormai è troppo tardi, il ricco borghese gli ha donato tutti i suoi beni e tra questi anche una cassetta compromettente di fronte al re di Francia.
L'opera dunque sembra concludersi con la disfatta totale dell'onestà e il trionfo del truffatore, una tragedia... ma dal fondo della platea, nella rappresentazione al Civico di La spezia, una persona si alza e critica il finale... 'Non può finire così' dice 'questa è una commedia'. Gli attori si consultano e decidono di dare un nuovo finale. Un messo arriva dalla casa regnante per avvertire che il re stesso è venuto a conoscenza del misfatto e per questo annullerà tutto quanto è stato fatto a favore di Tartufo che verrà di conseguenza punito per il suo comportamento. Quando quest'opera fu interpretata per la prima volta creò qualche problema, perché voleva dire che a quel tempo trionfava l'ingiustizia. Difatti il re di Francia, Luigi XIV, invitò Molière a modificarne il finale e solo grazie a questo intervento in cui il re al contrario appare come grande supervisore e onnisciente sovrano dispensatore di giustizia, che venne riabilitata e interpretata in teatro.
Andando però, più a fondo ed esaminando alcuni dei ruoli oltre a Tartufo, interpretato in modo eccellente da Tullio Solenghi, e a Orgon di cui Eros Pagni ha saputo modulare persino atteggiamenti e sonorità vocali, emerge la figura di Dorine, la domestica, audace ma affezionata che cerca di riaggiustare le situazioni anche oltre le sue competenze. Una figura anomala ai tempi nostri, in quanto persona dal senso della giustizia spiccato che si muove solo e unicamente per il dispetto che le crea vedere violati i diritti della persona a causa di troppa bontà: 'Nel mondo la virtù è oggetto di perfidia'. E in effetti un po' di stizza la crea l'atteggiamento di questo signore che si mostra cieco di fronte all'approfittatore, solo per il grande desiderio di dare e ricevere bene, di credere che ci siano persone su cui riporre la propria totale fiducia. Intorno a questa situazione si creano così motivi di comicità ricorrenti.
Queste figure, esasperate dal mondo del teatro proprio per renderle più comprensibili e visibili, ci mettono in condizione di ragionare sul confronto col mondo contemporaneo. Come non sentire terribilmente attuali le problematiche affrontate in quest'opera, quando nella nostra epoca la giustizia sembra messa in discussione al punto che i rei la sbeffeggiano? Come mai sono rimaste poche persone come Dorine? Come mai spesso nei nostri tempi la commedia si ferma al finale di Molière e il bene è persino mal interpretato visto che ormai l'interesse fa da padrone su tutto? Mentre risuona lapidaria una frase di Orgon dopo aver scoperto l'inganno di Tartufo: 'L'uomo è un animale cattivo!'... Estrema conclusione dettata dalla delusione per una mancata eccellenza e perché 'Molto spesso accade che il bene si scambi per il male'... e viceversa.
Foto Ansaldi