Presentato il progetto che in cooperazione con la Francia ha il fine di rendere accessibili alcuni siti archeologici del Bacino Tirrenico.
Presso il Castello San Giorgio, dove ha sede il Museo Archeologico U. Formentini, è stato presentato alla città di La Spezia il progetto europeo Accessit con la relativa guida inerente la Regione Liguria, realizzata con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici, dei principali Musei Civici, del'Istituto Internazionale di Studi liguri e dell'ISCUM.
Il progetto ACCESSIT fa parte del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia 2007-2013 per il miglioramento dell'accessibilità fisica e culturale del patrimonio presente in quattro regioni, Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica per costruire un Grande Itinerario del Bacino Tirrenico e potenziare così i sistemi culturali nonché lo sviluppo economico.
La Liguria si è attivata in questo senso proponendo il suo patrimonio archeologico, frutto di una presenza piuttosto nutrita di popolazioni fin dal Paleolitico, comprendendo il Museo preistorico nazionale dei Balzi Rossi e il Museo Civico Archeologico Girolamo Rossi di Ventimiglia, il Museo Civico Archeologico di Diano Marina, il Museo Navale Romano di Albenga, il Museo Archeologico del Finale, il Civico Museo Archeologico e della Città a Savona, il Museo Civico di Archeologia ligure a Genova Pegli, il Museo Archeologico di Chiavari, il Museo Archeologico U. Formentini a La Spezia, la Mostra Civica Archeologica permanente dello Zignago 'T. Mannoni' e il Museo Archeologico Nazionale di Luni.
In particolare a La Spezia si può venire a contatto con la suggestiva produzione delle Statue Stele, frutto di una popolazione ligure che diede origine a questi simulacri in pietra eretti nell'età dei metalli. Parte di questi reperti sono appunto custoditi presso il Castello San Giorgio, che oltre ad essere stato allestito come Museo archeologico rappresenta di per se un monumento dall'indubbio interesse storico.
Questo edificio infatti si trova al di sopra della città e rappresenta il punto di riferimento della cinta muraria ormai in parte perduta, che circondava l'antico borgo situato nelle pendici del poggio sul quale si trova il castello stesso. Proprio per questa posizione l'edificio fino a poco tempo fa era di difficile accesso. Di recente però sono stati realizzati due ascensori che dalla via Prione consento di arrivare in pochi minuti e senza fatica proprio al Castello.
Col progetto Accessit però è stato reso accessibile l'interno dell'edificio stesso che per sua natura presenta scalinate e salite. Difatti è stato dotato di una carrozzina multifunzione per consentire il movimento ai disabili che non hanno possibilità di deambulazione. Di grande interesse però è l'intervento fatto anche per altre due forme di disabilità, la sordità e la cecità.
{limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-5.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-6.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-7.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-8.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-9.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-10.jpg{/limage} {limage}http://www.iltitolo.it/giornale/images/stories/foto-liguria/2013/Accessit-al-Castello-San-11.jpg{/limage}
Soprattutto per questa seconda è stato messo in atto un progetto in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Carrara che ha realizzato con mezzi in parte tradizionali in parte di alta tecnologia, delle copie esatte, sia dal punto di vista formale che dei materiali, delle Statue Stele presenti nel museo con lo scopo di poter essere toccate dai non vedenti e con questo conosciute e comprese nel loro valore storico e formale anche da coloro che non sono in grado di vederle.
L'aspetto suggestivo delle riproduzioni è che alcune di queste sono state realizzate con scansioni in luce bianca dell'opera e con riproduzione tridimensionale su computer che a sua volta ha trasmesso i dati ad un robot, Kuka. Questa macchina ha realizzato l'opera scolpendola su una pietra della stessa natura di quella delle stele originarie e il tutto poi rifinito dagli studenti dell'Accademia con grande perizia. Questo processo è spiegato grazie ad un filmato mostrato durante la presentazione della guida.
I materiali a stampa, ad incominciare dall'invito, sono stati tutti realizzati per consentire la lettura ai ciechi grazie ai testi in Braille presenti lungo il percorso costruito in collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi.
Per i sordomuti è stato allestito uno schermo con touch-screen e la possibilità di accede a spiegazioni col linguaggio dei segni.
Il progetto ha dato inoltre occasione, spiegano gli organizzatori, di vedere la realtà da un altro punto di vista, quello di chi ha difficoltà nel vivere quotidiano, risolvendo problematiche che non necessariamente riguardano solo le disabilità più gravi, ma anche semplicemente quelle di minore entità che però possono rendere inaccessibile un luogo di interesse pubblico.
