il Titolo Giornale di Arte, Cultura e Spettacolo Reg. al Tribunale di La Spezia n.° 3 del 07/06/10 ROC 20453 P.I. 01219600119

Intestazione archivio

Dal 2016, sul canale il TitoloTV, attivo il servizio di diretta streaming e podcast grazie al format televisivo L.E.O.© (Live Event Online ).

Ho preparato il mio breve soggiorno ad Albufeira in Algarve (la regione più meridionale del Portogallo) facendomi un vocabolario gastronomico di cui vi riporto le voci più interessanti.


Origine e storia di alcuni cibi e bevande portoghesialmoço”, pranzo. Al Club Med sia a pranzo sia a cena vi erano piatti italiani (tagliatelle, maccheroni, pizza & C.), piatti cinesi, piatti internazionali... ma io ho sempre e solo mangiato quelli locali.

atum”, tonno. Assolutamente da provare “ovos mexidos com atum” ovvero uova al tegamino con tonno.

bacalhau”, baccalà. E’ il pesce più cucinato (in una miriade di gustosissime ricette) seguito a ruota da “anchovas” acciughe e “sardinhas” sardine. “bolinhos de bacalhau”, frittelle di baccalà. Sono sfiziosissime: io ho fatto il bis e... il tris. Perfette con le “bolinhos de batata”, fritelle di patata. “cataplana” è la nonna anzi... la bisnonna della pentola a pressione. Di origine marocchina nasce in Algarve nel 1200. In rame, è dotata di un coperchio che permette una chiusura emetica. Vi si cucina il baccalà, il tonno, le acciughe, le sardine...

cha”, tè. Fu portato in Portogallo nella seconda metà del 1500 da alcuni gesuiti andati in Giappone al seguito di Francesco Saverio. Cha è un vocabolo giapponese che i portoghesi pronunciano "scià", "challah" (altresì detto "pao judaico trançado", pane ebraico intrecciato e morbidissimo. E' il pane tradizionale di shabbat (sabato, giorno dedicato al riposo) ma io ad Albufeira lo mangiavo tutte le mattine a colazione. In Algarve l'influenza della cultura ebraica è notevolissima, un esempio per tutti: la macellazione avviene secondo i riti rabbinici.

"cuscuz", cuscus. Piatto d'origine marocchina ma divenuto autenticamente portoghese durante le invasioni moresche (Albufeira in arabo vuol dire "fortezza del mare"). La città fu liberata dai Mori nel 1249 grazie ai Cavalieri dell'Ordine di Santiago. Ancora una volta tra gli ingredienti dei vari cuscuz troviamo baccalà, acciughe, sardine e tonno.

"pao de castila", pane di Castiglia. Dolce simile al pan di Spagna, introdotto in Giappone è diventato "kasutera" e i giapponesi lo considerano una loro invenzione. "pasteis de Belem", minuscola torta monoporzione ripiena di crema pasticciera. Nel 1820 i monasteri vennero chiusi durante la rivoluzione liberale. Un monaco, per sopravvivere, cominciò a vendere dolcetti (gli stessi che preparava per i suoi confratelli) a una famosa pasticceria situata nel quartiere Belem di Lisbona. Ben presto i dolcetti ebbero un grande successo e divennero uno dei simboli golosi del Portogallo. Fuori Lisbona sono detti "pastel de nata".  

"tempura" fu portata in Giappone sempre dai gesuiti. Anticamente i religiosi mangiavano questa pietanza a base di gamberetti e verdure solo durante i "quattour tempura" , i primi quattro giorni dei trimestri dell'anno liturgico cattolico. I giapponesi, mentendo alla grande, spacciano la tempura come loro piatto nazionale. BOM APETITE!!!

Nella foto la cataplana di pesce (©regiao de turismo do Algarve)

e-max.it: your social media marketing partner


il Titolo è un Periodico web di Arte, Cultura e Spettacolo.
Iscritto nel Registro della Stampa presso il Tribunale di La Spezia al n. 3 del 07/06/10
Editore e Direttore Responsabile: Donato Francesco Bianco
Ogni contenuto è soggetto a copyright. La riproduzione è riservata e concessa previa autorizzazione.


Design by vonfio.de

I cookie ci aiutano a fornire piena efficienza ai nostri servizi, continuando a navigare sul sito, ne accetti l'utilizzo. Per Informazioni.