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Sino al 18 dicembre a Barcellona la Mostra del Cinema Italiano: tra i film proiettati quello diretto da Masbedo, prodotto da Beatrice Bulgari per In Between Art Film e in associazione con Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film.


La videoarte di The Lack tra i film protagonistiI migliori film italiani della stagione a Barcellona (Cinema Verdi) sino al 18 dicembre, grazie alla Mostra de Cinema Italià de Barcelona organizzata dall’Istituto Luce Cinecittà e dall’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, con il supporto della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Consolato Generale d’Italia a Barcellona. La rassegna, che segue la formula "Festival dei Festival", propone titoli non ancora usciti in Spagna e selezionati ai Festival di Cannes, Locarno, Venezia, Toronto e Londra.

Tra i film, lungometraggi e corti, in programma nel corso della kermesse, "L'umile Italia" di Sara Fgaier e Pietro Marcello, "Le meraviglie" e "Una canzone" di Alice Rohrwacher, "Progetto panico" di Paola Randi, "Smetto quando voglio" di Sydney Sibilia, "Il mio dovere di sposa" di Claudio Giovannesi, "Hungry hearts" di Saverio Costanzo, "L'entrata in guerra" di Roland Sejko, "Il giovane favoloso" di Mario Martone, "Girotondo" di Costanza Quatriglio, "The lack" di Masbedo, "Confini" di Alina Marazzi, "Anime nere" di Francesco Munzi, "Miracolo italiano" di Giovanni Piperno, "La mafia uccide solo d’estate" di Pierfrancesco Diliberto alias Pif, "Tubiolo e la luna" di Marco Bonfanti, "I nostri ragazzi" di Ivano De Matteo e "Più buio di mezzanotte" di Sebastiano Riso.

Il lungometraggio The Lack è stato selezionato per rappresentare l’Italia nei principali festival europei. Il film, frutto del connubio tra la video-arte dei Masbedo e il linguaggio cinematografico, proiettato alla 71ma Mostra del Cinema di Venezia, porta in scena il vissuto di sei personaggi femminili, immersi in una natura sublime e primitiva, che affrontano un viaggio nella loro interiorità vivendo il distacco, l'abbandono e riscoprendo il coraggio di ricomporre i pezzi della propria vita per colmarne il senso di vuoto.La videoarte di The Lack tra i film protagonisti

Il film è stato selezionato anche per le rassegne Appuntamento con il cinema italiano ad Istanbul  2014, per il Mittelcinemafest Bratislava 2014, e per Cinema Made in Italy London 2015, dal 5 al 9 marzo 2015. Il film dopo essere stato presentato alle Giornate degli Autori Venice Days, Mostra del Cinema di Venezia 2014, ha partecipato anche ai seguenti festival:  RIFF - Reykjavík International Film Festival / New Visions, CPX:DOX - Copenhagen Documentary Film Festival / New Vision Award, MITTELCINEMAFEST 2014 Budapest.  

“Spero che The Lack sia un contributo che serva da stimolo a non arenarsi su logiche produttive cinematografiche classiche – dichiara Beatrice Bulgari, produttore del film - Si può e si deve sperimentare attraverso nuovi linguaggi dando la possibilità ad un artista/regista di restare tale. Artigiano della propria opera. Moltissimi i festival internazionali a cui The Lack è stato invitato a partecipare. Qualcosa si muove. Le donne di The Lack rappresentano l’umanità intera. Sono portatrici della forza d’animo e coraggio nell’affrontare la mancanza interire che è in ogni essere umano”.

The Lack, quattro variazioni sul tema la "mancanza", è un film rappresentato da sei personaggi femminili. Ognuna di queste donne è immersa in una propria natura silenziosa e primitiva. Non ci sono comparse, nessuno accompagna la solitudine di queste donne. Eve affronta il dolore dell’abbandono. L’ossessione d’amore lascia spazio a una ribellione in cui il gesto violento trova la sua capacità di rinascita in una natura sublime, bellissima e matrigna. Nella seconda storia, il viaggio reale e onirico di Xiù, culmina nel momento in cui riporta con fatica e coraggio un faro proiettore nell’isola disabitata che un tempo fu testimone di una famosa sparizione cinematografica. La terza storia si svolge in una terra lunare, un paesaggio immerso in scenari apocalittici, nel quale convivono centrali geotermiche e territori arcaici. Due donne affrontano il sentimento difficile e necessario del distacco, compiendo il passaggio da uno stato conosciuto verso una dimensione inesplorata. Una deriva che lascia aperto uno spiraglio di rinascita e speranza. Nella storia finale, Sarah ripercorre il suo viaggio interiore, attraverso le sue visioni. In una seduta psicanalitica, cerca di ricomporre i pezzi della sua esistenza frantumata e di colmare il suo vuoto.

Un film di Masbedo. Con Lea Mornar, Xin Wang, Giorgia Sinicorni, Ginevra Bulgari, Emanuela Villagrossi, Cinzia Brugnola, Sofia Di Negro. Drammatico - Italia 2014, 76', colore. Sceneggiatura di Beatrice Bulgari, Mitra Divshali e Masbedo; fotografia di Giuseppe Domingo Romano, Gherardo Gossi; montaggio e suono Benni Atria; musica Vittorio Cosma e Gianni Maroccolo; scenografia Masbedo e Francesca Tessari; costumi Beatrice Bulgari e Agnieska Baranowska; produttore Beatrice Bulgari; produzione In Between Art Film; produttori associati Marta Donzelli e Gregorio Paonessa; in associazione con Vivo Film.

La videoarte di The Lack tra i film protagonisti“Nel film non ci sono comparse – spiega il duo Masbedo, composto da Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni - nessuno accompagna la solitudine di queste donne, nessuno prova a temperare, estirpare , addomesticare la voce di quella mancanza. The Lack è nato da un sodalizio che ci ha coinvolti in un’avventura artistica entusiasmante che ci ha dato la possibilità di sperimentare oltre la esperienza videoartistica. Il nostro incontro con Beatrice Bulgari e Mitra Divshali è stato fondamentale perché dopo averci proposto la loro idea ed il soggetto del film abbiamo aperto un laboratorio di sceneggiatura che ci ha permesso di scrivere il film insieme e nel suo divenire di vivere un confronto continuo con due donne, creando così una scrittura artistica a otto mani. Il film è stato quindi un territorio continuo di creatività senza limiti, dove ognuno portava uno stimolo e ogni suggestione generava discussione, sceneggiatura, idee. Questa condizione di scrittura continua si è manifestata sino all' ultimo ciak, nel montaggio, nella post produzione.. Oltre a impostare il film su un impatto visivo dominante abbiamo effettuato una ricerca del suono come matrice percettiva degli ambienti. Volevamo che la voce delle scene fosse radicale in tutto e per tutto, che ci fosse una dinamica snervante tra un silenzio molto malinconico e la presa diretta della natura circostante. La lava suona, il ferro suona, la pietra suona, il mare suona, il fumo suona, la fabbrica suona. Anche le musiche di Gianni Maroccolo e di Vittorio Cosma sono fondate sul battito corale della natura, sulla registrazione maniacale nel dettaglio della presa diretta.”

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