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Sir Alex Ferguson lascia il Manchester United dopo quasi tre decenni.


La fine di un’eraAlex Ferguson arriva ad allenare il Manchester United nell’estate del 1986:  il muro di Berlino è intatto, si parla ancora di Urss e  Germania Ovest,  è l’anno del disastro della centrale nucleare a Cernobyl, Mike Tyson a soli vent’anni è il più giovane campione del mondo della boxe.

L’allenatore scozzese ha quasi 45 anni ma vanta già una discreta esperienza, avendo alzato diversi trofei (3 titoli scozzesi, 4 coppe di Scozia, una Coppa di Lega, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea) alla guida dell’Aberdeen – tra l’altro ultima formazione non di Glasgow capace di vincere il campionato – ed avendo inoltre guidato la nazionale scozzese ai mondiali appena disputati in Messico, competizione che consacra  Diego Armando Maradona nell’Olimpo dei giocatori più forti di sempre.

E’ un periodo fondamentale per il mondo pallonaro, si dice che proprio in questo periodo sia nato il calcio moderno: l’Italia è diventata da poco campione del mondo per la terza volta, interrompendo un’astinenza che durava dal 1938 e ridando lustro e dignità al calcio italiano; sta per avere luce il Milan di Berlusconi, che con Sacchi prima e Capello poi dominerà il mondo; la Juventus di Trapattoni dopo numerose finali è finalmente riuscita ad alzare la sua prima Coppa dei Campioni, dando il via allo strapotere delle squadre italiane in Europa che durerà più di un ventennio.

E proprio nella finale decisa dal rigore di Michel Platini (Juventus-Liverpool 1-0), avviene il dramma. Poco prima dell'inizio della gara, allo stadio Heysel di Bruxelles (candidatura fortemente criticata, causa la fatiscenza dell’impianto) gli Hooligans inglesi cominciano a caricare il settore Z, che ospita tifosi Juventini (non  gli ultras veri e propri, che sono dalla parte opposta), e la struttura cede: muoiono 39 persone, di cui 32 italiane, 600 i feriti.  La stangata della Uefa è esemplare: club  inglesi esclusi a tempo indeterminato dalle Coppe europee, il Liverpool per ulteriori tre stagioni (poi ridotte a una);  tale provvedimento viene applicato fino al 1990 - anno della finalina mondiale proprio tra Italia e Inghilterra - che sancisce la pace. E’ in questo clima che Alex Ferguson approda sulla panchina dei Diavoli Rossi.La fine di un’era

Numerosi i trofei alzati fin da subito dal suo Manchester, in primis  a livello nazionale: 4 Coppe d’Inghilterra, 5 FA Cup, 10 Charity/Community Shield, 13 Campionati inglesi (di cui l’ultimo quest’anno). Per capire l’impatto di Alex Ferguson sul calcio inglese in generale, e sul Manchester in particolare, basti il dato relativo all’albo d’oro del campionato inglese (First division dal 1889 al 1991, Premier League dal 1992):  prima dell’avvento di Ferguson, la classifica vedeva il Liverpool dominare a quota 16, a seguire Arsenal ed Everton a 8, United con sole 6 vittorie;  oggi invece è il suo Manchester a primeggiare con ben 19 titoli, col Liverpool che nel frattempo è arrivato a 18 e l’Arsenal a 13.

Il tecnico scozzese non si è fermato alla penisola britannica, spingendosi verso tutta l’Europa: 2 Coppe delle Coppe con le relative Supercoppe europee, 2 Champions League con le relative Coppe Intercontinenatali/Mondiale  per club. Ma il vero capolavoro fu nel 1999, quando guidava un Manchester entrato nella storia: Schmeichel, Neville, Irwin, Keane, Stam, Johnsen, Beckham, Scholes, Cole, Yorke, Giggs (alcuni dei quali lo hanno seguito fedelmente ancora oggi);  l’anno del Treble – l’odierno triplete - , l’anno della finale di Champions più elettrizzante di sempre: Bayern Monaco  in vantaggio fino  ai tre minuti di recupero accordati da Collina, quando nel giro di due corner Sheringham e Solskjaer ribaltarono l’incontro.  Ennesimo disastro tedesco, prima vittoria inglese dopo la scomunica post-Heysel!

Per quella vittoria Alex Ferguson fu nominato  Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, fregiandosi di quel “Sir” che lo contraddistingue. Non è del resto questo l’unico suo riconoscimento personale: tra i tanti possiamo citare la statua che lo raffigura all’ingresso dello stadio Old Trafford, e la qualifica di “miglior allenatore del XII secolo” attribuitagli dall’International Federation of Football History & Statistics (IFFHS).

Di conseguenza, l’ultima gara su quella che è diventata la sua panchina non poteva certo essere una partita normale.

E così è stato…

La fine di un’era19 maggio 2013, West Bromwich - Manchester United 5-5.  Nel giorno delle 1500 panchine, Sir Alex saluta il suo popolo con una gara elettrizzante, degna chiosa di una carriera mostruosa: Red Devils sempre in vantaggio, recuperati da un Lukaku (tripletta) in stato di grazia. Dopo ben 27 anni, dunque, ha fine il ciclo sportivo di uno degli allenatori più vincenti della storia, sicuramente colui che è  riuscito a rimanere più tempo alla guida della stessa società, record destinato a durare in eterno. Il suo erede sarà David William Moyes, ex manager dell’Everton ed anch’egli scozzese, designato da  Ferguson in persona.

Ma la sponda rossa di Manchester non saluta solamente il suo allenatore. Il 2013 vede infatti l’addio al calcio del silent hero Paul Scoles (definitivo questa volta, lui che si era già ritirato nel 2011) e David Beckham (in forza al Psg), altri due emblemi del calcio inglese.  

A rappresentare il Manchester dello storico treble, dunque, è ormai rimasto soltanto l’eterno Ryan Giggs e…

..l’ultimo chewingum masticato da Sir Alex!

Nelle foto: Alex Ferguson http://it.wikipedia.org/wiki/Alex_Ferguson

Statua: http://www.dailymail.co.uk/sport/football/article-2237431/Sir-Alex-Ferguson-statue-unveiled-Old-Trafford.html

Chewingum: http://www.facebook.com/pages/Mondo-Calcio/336060913085310?fref=ts

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