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L’Associazione Beatbullying, Facebook, commissari e parlamentari europei si sono incontrati a Bruxelles per discutere di un fenomeno, purtroppo, ben radicato e per istituire in tutti gli stati membri una giornata contro il bullismo.


I bambini e i giovani sono il futuro di domaniL’infanzia e l’adolescenza dovrebbero essere le età dell’innocenza, della spensieratezza, età in cui l’individuo si forma e acquisisce una struttura fisica e caratteriale grazie a quelli che, per antonomasia, sono luoghi sicuri, ossia casa e scuola. Sulla carta è così, per alcuni ragazzi invece quello che dovrebbe essere un normale processo di crescita, di socializzazione, diviene un vero e proprio incubo che segna inevitabilmente la psiche e ne condiziona l’inserimento nella società.

Troppi e di varia natura sono gli episodi di violenza, ma tra essi c’è un particolare esempio di angherie che solo negli ultimi anni ha destato l’attenzione ed è venuto fuori da quel muro di omertà sul quale normalmente si regge, il bullismo, ossia un insieme di azioni fisiche e verbali che minano la serenità di chi ne è vittima. Le scuole diventano sempre più il teatro di vere e proprie barbarie, spesso impunite e taciute salvo poi sfociare in tragedie.

Il bullismo non è cosa dei giorni nostri e, malgrado quello che si potrebbe pensare, non riguarda solo realtà disagiate. Il bullo non è sempre e solo un soggetto che vive una condizione di disagio; molte volte è “di buona famiglia” e a spingerlo a umiliare e deridere un suo coetaneo è la mancanza di sensibilità e conoscenza del più debole. Come evitare che avvenimenti così spregevoli continuino a verificarsi? Ancora una volta è l’informazione a fare da padrona: sensibilizzare, spiegare e rendere “visibili” episodi di bullismo è l’unico modo per prevenire il fenomeno. Una necessità resa ancor più tangibile se si considera che, con lo strapotere dei social network, oggi si ha a che fare con il  cyber bullismo.

Informare per combattere e abbattere una delle piaghe della società odierna, questo lo scopo dell’incontro tra l’associazione Beatbullying, Facebook, commissari e parlamentari europei. I deputati hanno dato il loro sostegno e hanno firmato una petizione per stabilire la data della giornata europea contro il bullismo e per aumentare la consapevolezza di una minaccia per i giovani.

Nel Regno Unito Beatbullying sta lanciando programmi di studio e ricerca che vedranno protagonisti sette paesi europei nel corso dei prossimi 18 mesi (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia , Repubblica Ceca e Romania) grazie all'UE e ad altri finanziamenti. Lo scopo è raggiungere quanti più giovani possibile in vista del The Big march, un evento internazionale che da febbraio 2014 coinvolgerà tutti i 27 Stati membri dell'UE.

I deputati Sean Kelly e Phil Prendergast, hanno dichiarato: "Una giornata contro il bullismo deve essere un giorno per ricordare agli europei che si tratta di un problema che non andrà via, abbiamo bisogno di trasformare i pensieri di buone intenzioni in azione. Questa continuerà a essere una priorità per entrambi. Il cyber bullismo, in particolare, è un problema di confini e abbiamo bisogno di lavorare insieme per rendere Internet un posto migliore, più sicuro per i bambini d'Europa”.

"Il bullismo è sempre menzionato come uno dei i problemi principali che i giovani devono affrontare. Ora sappiamo che il bullismo è grave nella sua profondità così come nella sua ampiezza. Il bullismo attualmente colpisce 24 milioni di bambini e giovani; la nostra ricerca indica che 1.712 ,tra bambini e giovani, nella UE hanno perso la vita per sfuggire al i bullismo solo quest’anno!  Abbiamo bisogno di vedere attraverso gli occhi di un bambino, non c'è divario tra la loro vita online e offline, ed è per questo che dobbiamo concentrarci sul comportamento, non la tecnologia o le piattaforme.

Come parte di Beatbullying, vogliamo definire lo standard per quello che è un comportamento accettabile sia online che offline”. Così Niall Cowley, Direttore Internazionale di Beatbullying. Facebook ha attuato dei sistemi per incoraggiare gli utenti - tra ragazzi, genitori e insegnanti - a denunciare il bullismo. Simon Milner, direttore per la politica di Facebook, ha dichiarato: "Crediamo nella creazione di una cultura della responsabilità in cui le persone si alzano per l'altro, e crediamo anche nella forza dell’amicizia per affrontare il bullismo, nel cortile della scuola, come pure on-line. Il social networking deve essere parte della soluzione, portando le famiglie, le scuole e le autorità a formare un fronte comune contro il bullismo. Una giornata contro il bullismo può essere un potente strumento per galvanizzare i social network e per mettersi in gioco”.

La vicepresidente Neelie Kroes, commissario europeo per l'Agenda digitale, ha offerto il suo sostegno: "Il bullismo ha un impatto terribile, sia offline che online. Assicurarsi che i nostri ragazzi sappiano come gestire se stessi, capire se si trovano ad affrontare il bullismo è ancora più difficile in linea perché è più difficile da vedere. La società civile, i genitori, gli insegnanti e anche i governi hanno bisogno di lavorare insieme. Quindi punto molto sulla vigilanza e la cooperazione di Beatbullying e Facebook. E voglio assicurarvi che la Commissione europea è attiva anche con programmi come Coalition Kids, per un internet migliore”.

Viviane Reding, commissario europeo per la Giustizia, ha aggiunto: "Tutte le forme di bullismo sono dannose per la vittima, i testimoni e il bullo. La Commissione europea sta contribuendo ad affrontare il problema con programmi come Daphne, un programma per prevenire e combattere la violenza contro i bambini. Sono contenta di vedere il Parlamento europeo lavorare con organizzazioni di beneficenza come Beatbullying e con i siti di social networking come Facebook a questo evento. Porre fine al bullismo deve iniziare con le azioni sul terreno con i corpi più vicini alle persone colpite".

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