La Federazione Senegalese di Auto e Moto Sportive sigla a Dakar un accordo bilaterale con il produttore Nicola Paparusso per l'introduzione di eventi artistico culturali nella prima Pista Automobilistica Permanente dell'Africa Occidentale. Iniziativa geniale e innovativa promossa dal libanese Alex Kfoury Rabih Presidente della PLATINIUM.
Il Senegal da sempre capitale mondiale del Rally, nonostante l'assenza della Paris-Dakar continua a far parlare di se, soprattutto e ancora di auto e moto e lo fa grazie all'impegno e all'intraprendenza della Federazione Senegalese di Auto e Moto Sportive che dal 1978 vanta una adesione di 150 concessionari attraverso 3 rappresentanti delle discipline auto , kart e moto. Una vera e propria istituzione del settore da sempre famosa per i concorsi nazionali e internazionali. Il Senegal vanta non soltanto la prima pista permanente dell'Africa Occidentale: 4700 metri con gli standard FIA ma anche un ambiente favorevole alla pratica dei rally. Insomma, un'eccellenza africana di portata mondiale che oggi apre, anzi spalanca le sue porte all'Italia grazie ad un accordo tra i vertici della FIA nella persona del suo Tesoriere il Top Manager libanese Roger Helou e il produttore televisivo e cinematografico Nicola Paparusso Direttore della Abbey Road Production.
L'incontro è stato organizzato e raggiunto grazie alla mediazione di Alex Kfoury Rabih Presidente della PLATINIUM la prestigiosa società di Comunicazione e Produzione Televisiva-Cinematografica di Dakar che sfoggia la sua lussuosissima sede in Boulevard Martin Luther King. In sintesi, l'idea è quella di coniugare lo sport alla cultura in un processo di integrazione delle discipline e delle nazioni europe e l'Africa occidentale a partire dall'Italia. L'idea è geniale e innovativa perché avvicina mondi diversi al fine di attirare l'attenzione e quindi la presenza di pubblici diversificati su un territorio meraviglioso e suggestivo quale il Senagal e nazioni limitrofe. Una vera e propria strategia per rilanciare lo sport a due e quattro ruote e coniugandolo all'arte e alla cultura. Il tempio dei motori che si trasforma in palcoscenico consentendo l'esibizione di vocalita' multietniche. Un laboratorio quindi di scambi culturali e contaminazioni musicali, un'opportunità per i nuovi talenti senegalesi di dimostrare le loro capacità al pubblico e al mercato discografico mondiale.
Stesso discorso vale per la moda. La pista automilistica diventa magicamente passerella e sostituisce l'assordante rombo dei motori con la musica, mentre al posto dei pneumatici lascia ammirare le lunghe ed affusolate gambe delle modelle. "Questo significa anche promuovere il territorio e il turismo. Significa inoltre maggiore occupazione e maggiore economica per le attività connesse al turismo come ristoranti, alberghi e l'artigianato. Ogni turista, quando torna al proprio Paese, ama portare con se un ricordo di questa terra meravigliosa e quindi cosa c'è di meglio delle nostre opere artigianali?" dichiara Roger Helou che tra un'intervista e un altra ci mostra orgoglioso le foto di tutti quei momenti memorabili della strepitosa scuderia senegalese.
Tra i due firmatari c'è feeling immediato. L'impegno si tramuterà presto in una kermesse sportiva, canora e di fashion. La data e' stata ipotizzata per il prossimo gennaio e già è all'opera la manager Terry Devol per la scelta di artisti e stilisti. Nuove sinergie quindi tra la pista senegalese e i piloti delle scuderie europee ma anche speranze per i talenti senegalesi di percorrere nuovi mercati discografici e per quelli stranieri di farsi conoscere nel continente africano, e infine, tanto fashion e bellezza. Insomma, Dakar continua a farci sognare!