Il presidente della Cia Giuseppe Politi commenta positivamente la decisione della Commissione di una maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 per i Paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, come il nostro. Servono politiche mirate per l’agricoltura che ha dimostrato grande vitalità con risultati importanti sul fronte dell’occupazione.
“La decisione dell’Ue apre nuovi e importanti spiragli. Ora si deve lavorare bene e presto per favorire la crescita e la competitività delle imprese. Non può esserci solo la strada del rigore. Servono misure efficaci che permettano di riattivare gli investimenti, indispensabili per rimettere in moto l’economia e dare slancio all’intero Paese”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta l’annuncio del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso sui nuovi criteri di flessibilità introdotti da Bruxelles per i paesi “virtuosi” come l’Italia, appena uscita dalla procedura di deficit eccessivo.
“La maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 rappresenta -aggiunge Politi- un premio all’operato del nostro Paese che a costo di duri sacrifici, sostenuti da cittadini e imprese, ha rispettato i vincoli del Patto di stabilità. Adesso, però, è opportuno cambiare marcia e investire più risorse per investimenti produttivi e per rilanciare lo sviluppo. Allo stesso tempo è fondamentale ridurre i pesanti costi che gravano sulle aziende, costrette a muoversi in un contesto di grandi difficoltà”.
“Di una svolta in questo senso -rimarca il presidente della Cia- hanno assoluta esigenza l’agricoltura e il sistema agroalimentare. Il settore primario, nonostante la crisi, ha dimostrato in questi ultimi due anni grande vitalità, creando (come segnalato anche dal rapporto Censis che abbiamo presentato alla VII Conferenza economica di Lecce) lavoro e nuova occupazione e incrementando la presenza del ‘made in Italy’ sui mercati mondiali. Un settore, quindi, in controtendenza che va, tuttavia, sostenuto da precise politiche e soprattutto da interventi che riducano i costi e ridiano fiato agli investimenti. E questo è ormai un vero imperativo categorico”.