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Un romanzo per buttare alle ortiche le savianate, i lamenti della questione meridionale, l’alibi delle mafie. Un’opera di Pino Tripodi che disegna una nuova speranza per tutti i sud del mondo.


La zecca e la malacarneDopo Settesette, romanzo di culto sugli anni settanta, Pino Tripodi prosegue il suo viaggio letterario nelle fasi calde della nostra storia politica, con il suo stile inconfondibile, sovversivo e raffinato, sempre rivolto al ribaltamento dei luoghi comuni. La zecca e la malacarne cambia completamente sguardo sul tema criminalità meridionale, raccontando la storia della generazione perduta del sud Italia, che ha tentato di emanciparsi attraverso la politica, e si ritrova dopo quarant’anni a combattere contro forze criminali che si fanno sempre più istituzionali.

Una nuova impresa dei mille, un nuovo sbarco fatto questa volta dalla diaspora dei migranti, preparato e atteso per decenni dai protagonisti del libro sparsi tra i quattro pizzi del mondo. Il ritorno della diaspora, l’inizio del riscatto del Sud, che coincide con la spettacolare distruzione delle mafie malgrado lo Stato e senza il suo intervento. Un Sud che da male primigenio diventa metafora del mondo.

Il registro linguistico utilizzato non si avvale mai di dialettismi di maniera, ma all’occorrenza pesca e reinventa – traslandolo nell’italiano medio – il baccaglio, modalità discorsiva figurata propria delle popolazioni del Sud che va perdendosi dopo essere stata a lungo introiettata dal gergo della malandrineria. Una scrittura che rompe le barriere tra realtà e fiction, tra romanzo e saggio, tra vivere e filosofare.

Pur trattandone ampiamente, nel libro non si pronunciano mai le parole mafia, ‘ndrangheta, camorra che vengono sostitute con il termine zecca, parassita e fabbrica del denaro. Un viaggio tra gli interstizi del mondo criminale fatto di luci e ombre, personaggi storici e luoghi comuni da abbattere, un romanzo che non si limita a raccontare, ma ha l’ambizione di esprimere un punto di rottura. Un romanzo scomodo, dove la verità arrivano dall’ombra.

Pino Tripodi, nato a Vibo Valentia nel 1957, ha curato diversi libri per DeriveApprodi tra cui Io sono un black bloc, Terra e libertà/critical wine, Io servo dello Stato.Tra i suoi romanzi Vivere malgrado la vita (DeriveApprodi, 2005). Per Milieu edizioni ha scritto Settesette. Una rivoluzione, la vita (2012).

pp. 312 – euro 14,90 €
http://www.milieuedizioni.it

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