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Recensione con accompagnamento di uno dei film più surreali che esistano.


Avete mai visto "Essere John Malkovich"?Ciao, lettore. Oggi, se non sei impegnato, vorrei farti conoscere un film particolare, molto particolare. Questo ovviamente vale solo se già non lo conosci. È vero che definire "Essere John Malkovich" un film è decisamente riduttivo: potremmo dire invece che è il tentativo di rispondere alla domanda: "Cosa succederebbe se ipotizzassimo una cosa così surreale?". Ecco si, con questa premessa possiamo parlare di questo film particolare.

Perché "Essere John Malkovich" è veramente molto particolare... anzi, proporrei surreale. E adesso ti spiego anche il perché. Craig Schwartz (interpretato da John Cusack) ha la passione per i burattini: ti dirò, è anche particolarmente bravo. Il problema è che non ha successo, le sue opere con i suoi burattini non vengono capite né apprezzate e così, spronato dalla moglie Lotte (una imbruttitissima Cameron Diaz), cerca un lavoro dove poter sfruttare la sua abilità con le dita.

Riesce a trovarlo in una società, la LesterCorp, che ha sede nel settimo piano e mezzo di un palazzo. Eh si, la prima cosa che già ti fa capire che questo è un film "particolare" è proprio qui, quando Craig deve capire come arrivare al settimo piano e mezzo. Dopo un colloquio di successo, Craig comincia a lavorare nella società: un giorno, per caso, scopre dietro ad un mobile una piccola porta nel muro. Incuriosito, Craig scopre che è l'inizio di un tunnel: una volta raggiunta la fine si ritrova a vedere, passivamente, la vita di qualcun altro attraverso gli occhi di questa persona. Dopo quindici minuti, però, si ritrova catapultato fuori in un fosso del New Jersey. Craig, per quindici minuti, ha visto e provato tutto quello che vedeva e faceva John Malkovich, famoso attore di Hollywood.

Questo è la cosa surreale cui accennavo all'inizio di questa recensione. Caro lettore, capisci ora? Un intero film, ben realizzato, che si basa tutto sulla domanda pazzesca: "Che succederebbe se esistesse una piccola porta con un tunnel che conducesse dentro alla testa dell'attore John Malkovich?". È geniale. Sarò sincero con te, caro lettore: questa non è una recensione imparziale. Da quando lo vidi per la prima volta tanti anni fa mi piacque talmente tanto che tuttora me lo rivedo. Quasi tutto funziona alla perfezione in questo film: l'unica parte che trovo un po' carente è quando viene spiegato il perché esista questo tunnel e la sua vera funzione. Ma per il resto ne rimasi affascinato e lo sono ancora.

I personaggi sono tutti credibili e ben realizzati. Persino Cameron Diaz, che di norma non brilla proprio di luce propria, è stata particolarmente brava nel riportare sullo schermo una donna complessata che vive insieme ad una scimmia e ad animali non proprio domestici. John Malkovich, nella parte di sé stesso, conferma come al solito la sua bravura: ci sarà un momento nel film durante il quale avrà modo di sperimentare qualcosa di veramente insolito. Sorprende John Cusack per il suo tratteggiare un Craig veramente pietoso, un individuo bieco e miserrimo... ho tentato in tutti modi di parteggiare per lui ma alla fine si mostra per quello che realmente è.

Il regista, Spike Jonze, è anche autore di altri film molto speciali tra cui "Il ladro di orchidee" e "Nel paese delle creature selvagge": avendo visto solo il primo di questi film eviterò di atteggiarmi a grande conoscitore del cinema di Jonze. Quest'anno, il 2013, Jonze presenta la sua ultima fatica "Her". Se pensate che la storia stramba vi ricordi qualcos'altro, fate bene a pensarlo: la sceneggiatura è infatti di Charlie Kaufman, famoso personaggio cervellotico che ha anche ideato le sceneggiature per film come "Il ladro di orchidee", "Confessioni di una mente pericolosa" e "Se mi lasci ti cancello".

Caro lettore, mi scuserai se sono saltato da un punto all'altro oppure non ho ben chiarito alcuni passaggi come si dovrebbe fare in una recensione con tutti i crismi... ma ora sto solo pensando ad andarmi a rivedere "Essere John Malkovich"! Alla prossima.

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