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Per chi vuole farsi inghiottire dall’arte.


Live Action Performance: “Il buco nero”Dopo le tappe venete della scorsa primavera, ripartirà il 9 settembre da Bacoli, in provincia di Napoli, all’interno del suggestivo Parco naturale dei fondi di Baia, il tour che permetterà la prossima rappresentazione in tutt’ Italia della Live Action Performance: “Il buco nero”.

Mente ed artigiana la compagnia: Libero Teatro La Scintilla, gruppo nato grazie ad Alfredo Giovanni Visconti nel 1997, fuso un anno dopo con il Collettivo Teatrale di Francesco Napolitano. Nel 2001 La Scintilla si affilia all’ organizzazione nazionale FITEL, rappresentando la città di Napoli in occasione della rassegna nazionale “Proscenio Aggettante” a Ravenna, dal 2007 si allontana sempre più dalle cifre de La comédie de l’art e dal puro teatro vernacolare partenopeo, inaugurando il percorso delle avanguardie e mirando ad un approccio interculturale che si serve di temi sociali, antichi e nuovi, con il supporto di canovaccio ed interpreti policromatici.

Tra i lavori di recente messa in scena si ricordano: nel 2007 Echi antichi tra tufo e mare, tratto da Miseno nel mito di Enea, di Sabrina Attanasio, ospiti al Premio Miseno; nel 2008 Il sogno di carta; Nel 2009 (di A.G Visconti) Descensus ‘nfern, rilettura del libro VI dell’Eneide di Publio Marone Virgilio, nell’ambito della manifestazione Dall’Agno all’ Averno, gemellaggio artistico-culturale tra la città di Bacoli (NA) e la città di Valdagno (VI); nel 2011 (Di A.G. Visconti) Pullecenella, I…taliani e lu juoco de li tre campane, in occasione del 150 anniversario dell’unità, in collaborazione con i discenti del laboratorio integrato Itisvem di Valdagno.

Della contaminazione di codici e generi fa parte anche IL BUCO NERO, < un non-luogo, una mutazione-mutilazione genetica nella terrra distopica dell’agio..che genera disagio (…) > dove lo spettatore diventerà egli stesso parte integrante dello spettacolo, data l’assenza di una struttura drammaturgica tradizionale e la presenza invece di una conduzione della performance da parte degli attori di gran coinvolgimento, in cui farsi “inghiottire”.

Ciak, si gira… l’Italia!

Oltre alla professione di regista, Alfredo Giovanni Visconti svolge anche quella di insegnante immigrato su al nord. Il legame patriottico con i campi flegrei è la tua passione, fuoco che arde nel tuo teatro decisamente meridionale, cosa pensi dell'arte e la cultura a Napoli?

Vivo  e lavoro  tra l’Emilia Romagna  ed il Veneto  da diversi anni , ormai credo di aver  superato quello “sradicamento” e  quella nostalgia che un tempo apparivano irreparabili. Il mio nomadismo ed  il violento quanto vertiginoso mutamento  di pelle, mi son costati cari soprattutto dal punto di vista degli affetti, ciononostante il legame con la mia terra è un qualcosa di veramente unico, viscerale, sanguigno, fatto di  odi et amo e spesso di rabbia nei confronti del suo “core ‘ngrato”.

L’arte e la cultura sono nelle fibre, nell’ humus di questa città, ma non voglio essere  retorico, voglio invece giocare con una metafora teatrale: Napoli  con le sue contraddizioni, con i suoi non-sense, con le sue mille iperboli immaginifiche, è un enorme palcoscenico a cielo aperto dove si consuma  il  perpetuo dramma dell’assurdo. Tutti siamo attori e spettatori allo  stesso tempo, tutti un po’ Vadimiro ed Estragone nella perenne attesa  dell’arrivo di  Mr.Godot  o come il Gennaro Iovine di Eduardo nella speranza che  passi ‘a nuttata.

Quante e quali differenze hai riscontrato, e continui a riscontrare, in quest'ambito vivendo i poli opposti italiani?

La differenza tra le due realtà va sicuramente individuata nell’atteggiamento e nella sensibilità delle istituzioni nei confronti della cultura. Credo che nei Campi flegrei, a Napoli ed al Sud in genere, ci sia una scarsa attenzione e superficialità da parte delle amministrazioni. Faccio un esempio: a Bacoli  esistono diversi gruppi teatrali più o meno affermati, si svolge da almeno 14 anni un’importante rassegna teatrale nazionale: il Premio Miseno.. sai cos’è che  manca? Un teatro. Un chiaro disincentivo alla partecipazione attiva artistica e culturale. Al contrario al nord qualunque piccolo centro ha il suo teatro comunale.

Di arte riesci a mangiare?

No, di arte non si mangia, idem per la cultura e ahimè nemmeno di scuola, sono un prof.. Da anni dirigo un laboratorio di drammatizzazione di teatro multiculturale integrato all’ITISVEM di Valdagno, in provincia di Vicenza, dove c’è anche un’importante scuola di musica, gode di un’ottima sinergia tra Assessorati alla cultura ed istituti scolastici. Per noi sottrarre i ragazzi per solo 2 ore a settimana  dal rincoglionimento del pensiero unico è già una grande vittoria, forse non riempiremo la nostra pancia, ma  sicuramente nutriamo di libertà la nostra mente. Federica Frascogna

Testo: Alfredo Giovanni Visconti
Regia: Alfredo Giovanni Visconti
Assistent Director: Sabrina Attanasio
Con: Sabrina Attanasio, Giusi Izzo, Luisa Perfetto, Azghar Munshi, Filippo Ferrara, Mario Cangiano, Romarko Fusha, Kristian Fusha
Scene: Emiliano Radice
Planner Project Manager: Eleonora Cefaliello

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