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Dal 9 all’12 aprile a Mirandola, in provincia di Modena, si svolgerà la manifestazione filosofica dal titolo “Pensare il confine”.


L’edizione 2015 di “Pensare” a MirandolaPer entrare nel merito del festival di questa edizione, ci affidiamo alle parole dei curatori dell’interessante iniziativa: “Linea di confine, terra di confine, oltre il confine, senza confini, passare i confini: la demarcazione che delimita un territorio o terreno da un altro si applica in maniera estensiva a numerose situazioni e vicende che interessano l’esistenza. Il confine può essere un limite, un termine, la fine, un bordo, una frontiera, l’estremità. Il confine ci può separare o può essere segno di vicinanza. Il confine può insieme far pensare alla chiusura e alla scoperta, alla lontananza e al superamento. Spesso in effetti si dice che occorre darsi dei limiti ma mai un confine, perché il sorpasso di questo è dare spazio aperto alla crescita della conoscenza, dell’esperienza, di quanto può effettivamente risultare per ciascuno costitutivo, formativo e vitale. Si ha così a che fare con una categoria sfaccettata, ricca di implicazioni, che nasconde o più apertamente sottintende, generando sempre numerosissimi spunti di riflessione. L’edizione 2015 di “Pensare” vuole partire proprio da qui, dalla ricchezza di suggerimenti che la parola “confine” crea.  A parlare di cosa possa significare il termine “confine” si riuniscono anche quest’anno a Mirandola grandi protagonisti della vita sociale e culturale, in grado di soffermarsi ciascuno proprio su uno dei tanti possibili rimandi che “il confine” riesce a suggerire. Qui s’intrecciano in questi giorni, a discutere di un argomento tanto denso di riferimenti, vari campi del sapere: matematica, letteratura, filosofia, politica, musica, pedagogia… L’obiettivo resta sempre quello, che evoca di fatto esattamente il vocabolo confine, vale a dire quello di allontanare il rischio che paventava Arthur Schopenhauer, ovvero che ognuno prenda i limiti del suo campo visivo per i confini del mondo.”

Ed ora vediamo cosa propone il programma del festival. Iniziamo, quindi, giovedì 9 aprile alle ore 21 con l’anteprima festival che vedrà il concerto europeo del musicista belga Andrè Waigren, che comprende un vasto repertorio di opere pedagogiche, musica da camera, musica per orchestra sinfonica e per banda. Compositore poliedrico e noto a livello internazionale, Waignen al giorno d'oggi conta più di trecento composizioni edite in tutto il mondo. Venerdì 10 aprile cominceranno le conferenze alle ore 10 con i rituali saluti e presentazioni del Festival, e successivamente, alle 10,15  l’incontro con Giovanni Brizzi, Docente di Storia Romana all’Università di Bologna che presenterà il tema dal titolo: “Limes: nascita di un concetto”. Alle ore 11.15, sarà la volta di Franco Farinelli  dell’Università di Bologna che parlerà sulla questione: “Pensare il confine: la lezione della geografia”. Nel pomeriggio, alle ore 17  l’evento si sposterà nel Foyer del Teatro Nuovo, con l’inaugurazione della mostra dal titolo: “AL BORDO DELLA STRADA. FOTO E GRAFIE” di Vittorio Ferorelli e Matteo Sauli.

Così ce li presentano i curatori dell’esposizione: “Le strade caratterizzano un territorio e possono segnarne un confine. Queste “foto e grafie” nascono da un viaggio su una strada, sulla Statale 9, la Via Emilia, un percorso che da ventidue secoli dà il nome a una regione ben definita, compresa tra un fiume, un mare e una schiera di montagne. Raccontano ciò che si incontra al bordo di questa strada, ma anche ciò che si può incontrare lungo i margini di una strada qualsiasi del mondo”. La giornata del 10 aprile terminerà in serata alle ore 21 con un altro concerto dal titolo “UN CONFINE MUSICALE” LE VARIAZIONI GOLDBERG  di JOHAN SEBASTIAN BACH con Ramin Bahrami e Sandro Cappelletto. “Le Goldberg non seguono una linea che va da un punto preciso a un altro punto preciso, non iniziano e non finiscono. Possono continuare sempre, hanno dentro di sé il principio dell’eternità, e l’eternità non la disegni come una linea, ma come un cerchio".

La giornata di sabato 11 aprile, inizierà alle ore 11 con Umberto Guidoni, conosciuto ed apprezzato Astronauta e astrofisico che discuterà sulla tematica: “Viaggiando oltre il cielo”. Nel pomeriggio, poi, alle 15 sarà la volta di Piergiorgio Odifreddi, noto Logico e matematico che parlerà degli: “Sconfinamenti nell’infinito”. A seguire alle ore 16.30 toccherà a Carlo Jean Docente di Geopolitica e Geoeconomia dell’Università Marconi di Roma, che intratterrà sulla questione: “I confini dell’Europa”. Alle ore 18 sarà Luigi Zoja, Psicoanalista, a parlare sul tema: “Confini e psicoanalisi. Gli eccessi di sviluppo da una prospettiva psicologica. Storia e attualità”. Alle 21, la giornata si concluderà con l’evento dal titolo: “RACCONTI DI VIAGGIO SENZA CONFINI”, Fotografie, testimonianze, documenti di Monika Bulaj “Non c'è terra senza confini. Anche il pianeta Terra possiede confini. Il problema non è che i confini esistono. Il problema è quel che i confini fanno. Se dividono oppure uniscono. Monika Bulaj è una straordinaria esploratrice di confini: quelli veri, quelli che restano nel mondo che si pretende globalizzato, nel pianeta dei conflitti asimmetrici”.

Il festival si concluderà, dunque, domenica 12 aprile con questo programma:  alle ore 16.00 Marco Dallari, Docente di pedagogia generale dell’Università di Trento, discuterà sul tema: “Figure del confine: educare all’ulteriorità”, a seguire alle 17 sarà il turno di  Egidio Ivetic, Docente di storia orientale dell’Università di Padova, che parlerà del tema “Un confine nel mediterraneo”, e concluderà la manifestazione, edizione 2015 alle ore 18 la scrittrice  Melania Mazzucco presentando "Il confine che a cerchio ci rinchiude". Frontiere, limiti, libertà.”.

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