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La normativa italiana sui dispositivi impiantabili ha 22 anni e non è mai stata aggiornata, con gravi ricadute sulla salute del paziente.


Si è svolto ieri, presso la Camera dei Deputati di via Poli, a Roma, il convegno “Benefici clinici ed economici dei dispositivi medici impiantabili: revisioni legislative. Un percorso possibile per il trattamento della fibrillazione atriale e dell’ictus cardioembolico”, organizzato dall’Associazione Culturale ‘Giuseppe Dossetti: i Valori’. In ragione dell’incremento delle malattie cardiovascolari si rende necessario, a livello legislativo, poter contare su normative “dinamiche”, in grado di rinnovarsi tenendo il passo con le ultime innovazioni tecnologiche nel settore dei dispositivi impiantabili (pacemaker, defibrillatori).

L’Associazione, già promotrice di un Disegno di Legge in materia di malattie cardiovascolari alla Camera dei Deputati per l’accesso ai farmaci e per gli sgravi fiscali sull’acquisto di apparecchi di autodiagnosi e controllo, ha proposto in sede di convegno un’integrazione al testo del DdL: l’uso di impiantabili cardiaci di ultima generazione e di dispositivi innovativi di monitoraggio per il controllo a distanza del paziente, offerti dalla scienza moderna.

I dispositivi di più antica generazione non sono compatibili con MRI, causando disagi notevoli al malato: “Più della metà dei pazienti portatori di un impianto – ha spiegato il dott. Renato Ricci, responsabile del laboratorio di elettrostimolazione cardiaca presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma – può vedersi negata la possibilità di sottoporsi ad una risonanza magnetica perché i campi magnetici possono danneggiare i componenti del dispositivo”.

“Per quanto concerne l’installazione e l’uso di apparecchiature diagnostiche a risonanza magnetica – ha spiegato il dott. Ing. Giovanni Calcagnini, del Dipartimento Tecnologie e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità– il D.M. è fermo al 2 agosto 1991, non essendo mai stato aggiornato negli ultimi 22 anni”. Per contro, la ricerca tecnologica si evolve rapidamente e, nel corso degli ultimi anni, la risonanza magnetica e i dispositivi impiantabili hanno trovato un punto di incontro fondamentale per la vita del paziente: la compatibilità. Eppure, a causa del mancato aggiornamento legislativo, i cittadini italiani portatori di un impianto non sono supportati e debitamente tutelati, come accade in altri Paesi europei.

L’Associazione sottolinea con mano ferma la necessità che il DdL divenga legge al più presto. “Occorre inoltre – ha sottolineato il dott. Claudio Giustozzi, Segretario nazionale dell’Associazione - una politica di sostegno ed incentivi  alle imprese che investono in ricerca, sviluppo e promozione dell’innovazione al servizio della salute. La lotta agli sprechi presenti all’interno del SSN diviene poi una priorità, quale miglior modo per reindirizzare fondi laddove sono davvero necessari”. La mission di ogni buon Governo dovrebbe essere sempre la stessa: la tutela del diritto alla salute per tutti i cittadini, sancito all’art. 32 della nostra Costituzione.

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