A Palazzo di Re Enzo a Bologna la narrazione della filiera vitivinicola e agroalimentare della Regione. Tra grandi firme del giornalismo e buyers di tutto il mondo, il racconto dell’Emilia Romagna diventa internazionale.
Quasi 4 mila i visitatori e oltre 200 mila visualizzazioni sulla pagina Facebook. Sono arrivati a Bologna da tutta Europa per seguire Enologica. Tra loro grandi firme del giornalismo enologico internazionale come lo statunitense Nicolas Belfrage, del mensile “Decanter” o il danese Ole Udsen, massimo esperto scandinavo sui vini del nostro Paese e autore di un bestseller sulle etichette italiane già ristampato più volte in Danimarca e Norvegia. Durante i tre giorni della manifestazione hanno affrontato un viaggio lungo la via Emilia, alla scoperta dei territori di produzione vinicola della regione e dei suoi cibi. «Il racconto della filiera agroalimentare della regione è ormai pronto a diffondersi anche a livello internazionale – spiega la nuovayorchese Carla Capalbo, fotografa e food writers sulle più impostanti testate mondiali e che ha accompagnato il tour dei rappresentanti dei media stranieri –; in Emilia Romagna troviamo una storia, una tradizione, una filiera e degli interpreti del mondo del cibo e del vino, certamente interessanti per il pubblico internazionale e di cui i miei colleghi si sono dimostrati entusiasti».
«Enologica si conferma l’appuntamento più importante per il settore vitivinicolo della nostra regione. Lo confermano i dati di questa edizione: un incremento di presenze di quasi mille unità nell’arco delle tre giornate rispetto all’anno scorso è un segnale chiaro. Se l’interesse dei produttori era già evidente dal grande numero di adesioni degli espositori (126), ora possiamo dire che è stata un successo anche per quanto riguarda le presenze di visitatori, giornalisti e buyer, soprattutto stranieri – ha dichiarato Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna - Mi preme sottolineare soprattutto l’aspetto della progressiva internazionalizzazione di questa manifestazione, perché Enoteca Regionale ha come mission principale quella della promozione dei vini emiliano romagnoli in Italia e all’estero: Enologica ha rappresentato, in questi tre giorni, un’occasione unica, soprattutto per i produttori medio-piccoli, di interfacciarsi e presentare i propri prodotti anche grazie al workshop che Enoteca Regionale Emilia Romagna ha organizzato coinvolgendo 25 buyer stranieri che, nell’arco di un’intensa giornata, hanno incontrato e degustato i vini di una quarantina di produttori regionali».
Anche secondo il giornalista Giorgio Melandri, curatore della manifestazione, la diciassettesima edizione di “Enologica – Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna”, arriva a conclusione con nuovi traguardi raggiunti. «Per il secondo anno siamo a Bologna, nel cuore della nostra regione e il primo obiettivo che c’eravamo posti, lasciando Faenza, sede storica dell’evento, era quello farla diventare il momento centrale della comunicazione e del racconto del mondo di vino e cibo del nostro territorio. Obiettivo ormai raggiunto. E quest’anno siamo riusciti a compiere un passo importante anche fuori dal nostro Paese. Lo facciamo presentando la nostra comunità del cibo e la sua filiera per quello che è: moderna e popolare. Leale e onesta in ognuno dei suoi gesti». Un messaggio raccolto nelle sale di Palazzo di re Enzo da questi 4 mila visitatori e che ha raccolto sulla pagina Facebook della manifestazione più di 200 mila visualizzazioni.
Nell'occasione abbiamo incontrato uno degli espositori Lorenzo Angelici della cantina Rizzola di Calderara di Reno e posto alcune domande.
Concluso l'evento bolognese Enologica, da espositore crede che tali eventi aumentino l'interesse verso un vino che oggi trova sempre più maggiore richiesta da parte del consumatore?
Sicuramente la vetrina di enologica aiuta i produttori a far conoscere i prodotti emiliano-romagnoli di qualità ai nostri concittadini in un percorso di riscoperta della ricchezza enogastronimica della nostra regione.
I vini della Romagna negli ultimi tempi hanno riscosso un notevole successo oltre i confini nazionali, da produttore cosa ne pensa?
Certamente il trend delle esportazione dei vini emiliano-romagnoli e' in crescita, e tra i nostri prodotti il pignoletto e' quello che interessa maggiormente i mercati Esteri.
Ci sono mercati esteri che andrebbero maggiormente ancora esplorati per l'esportazione del vino Emiliano Romagnolo?
I mercati dei paesi emergenti offriranno in futuro ottime possibilità ai nostri vini ma in questo momento credo che i prodotti della nostra regione debbano imporsi maggiormente nei mercati europei e USA. Dove prodotti regionali come prosciutto di Parma dop,parmigiane e aceto balsamico già attraggono i consumatori stranieri verso la nostra cucina.
Vi è ancora crisi nella distribuzione o il settore vinicolo inizia a riprendersi?
La distribuzione in Italia fatica ancora a riprendersi a causa della crisi dei consumi degli ultimi anni e temo che nel prossimo futuro la situazione del mercato interno non sia destinata a migliorare.
